Garantire alle persone con disabilità l’accessibilità di Expo2015 e del suo territorio ha certamente rappresentato una delle sfide più impegnative dell’Esposizione Universale di Milano, un lavoro iniziato più di un anno prima dell’inizio dell’evento e che ha visto la concreta e fattiva collaborazione tra le Istituzioni (Regione Lombardia, Comune di Milano, Società Expo) e le principali organizzazioni lombarde di persone con disabilità, riunite nelle Associazioni Temporanee di Scopo coordinate dalla LEDHA – la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – e dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), con il prezioso contributo di Unicredit Foundation e di cui oggi è possibile tracciare un bilancio estremamente positivo.
Lo sforzo messo in campo in tanti mesi di lavoro ha permesso infatti di raggiungere importanti risultati: oltre 37.000 sono stati i biglietti a prezzo ridotto venduti dalla Società Expo ai visitatori con disabilità (di cui 6.000 per ingressi di più giorni) e 30.000 i biglietti gratuiti emessi a favore degli accompagnatori. 20.000, inoltre, i turisti con disabilità che – di persona o telefonicamente – hanno richiesto informazioni all’Info Point Disabilità ExpoFacile della Regione Lombardia, ubicato presso la Cascina Triulza-Padiglione della Società Civile. E ancora, circa 15.000 i mini-scooter elettrici e le carrozzine noleggiati dal Mobility Center di Expo a persone a mobilità ridotta.
Numeri notevoli ma che tuttavia non riescono a dare pienamente conto di quanto sia stata alta, all’Expo, la presenza di persone con disabilità.
«È impossibile sapere con esattezza quante siano state le persone con disabilità che hanno visitato l’Expo – spiega in tal senso Gabriele Favagrossa, esperto della FISH e referente del progetto ExpoFacile – visto che molti hanno usufruito di tipologie di biglietto diverse dalle riduzioni previste per la disabilità. In ogni caso la sensazione diffusa è quella di un evento molto partecipato dai visitatori con disabilità e di una città dove essi hanno potuto vivere un’esperienza gratificante. Non dimentichiamo poi tutti i turisti a mobilità ridotta che non avevano accesso ai biglietti ridotti per persone con disabilità, ma che spesso hanno manifestato bisogni del tutto simili ad esse e che hanno visitato Expo e Milano in numero davvero notevole (persone anziane, con infortuni temporanei o con problemi di salute, madri in gravidanza, famiglie con passeggini ecc.)».
Tali sensazioni sono per altro pienamente confermate dal record di visite raggiunto dal portale ExpoFacile.it: al 31 ottobre, infatti, erano stati quasi 250.000 i visitatori unici, per un totale di oltre 660.000 pagine visualizzate.
Si può dire quindi che Expofacile.it abbia rappresentato il punto di riferimento per i turisti con disabilità e con esigenze specifiche che hanno visitato Milano e la Lombardia in occasione dell’Expo, anche perché l’andamento degli accessi ha seguito quello del numero di visitatori presenti all’Esposizione. Il dato più alto, infatti, si è riscontrato nel mese di ottobre, quando il numero dei visitatori unici è arrivato a 115.000 (251.000 pagine visualizzate).
Va detto poi che il portale ha promosso ed evidenziato il lavoro della “task force” antibarriere del Comune di Milano, che ha creato le condizioni di accessibilità – semafori a norma per persone non vedenti, fermate dei mezzi di trasporto accessibili, scivoli ai marciapiedi – lungo dieci itinerari accessibili, che hanno consentito e consentono tuttora di visitare il capoluogo lombardo in autonomia e di scoprirne le bellezze.
Nel complesso sono state ben 400 le strutture recensite tra alberghi, ristoranti, musei, teatri, cinema, chiese e altri edifici di pubblico interesse, a comporre un database aggiornato e certificato, consultabile nell’apposita sezione del portale, per avere informazioni approfondite sull’accessibilità per persone con diverse disabilità.
«L’Expo – commenta Marco Rasconi, presidente della LEDHA Milano – è stata l’occasione che ci ha permesso di avviare la raccolta di informazioni sulle strutture, ora a disposizione dei milanesi e dei turisti. Abbiamo tra le mani un patrimonio prezioso, che non dev’essere disperso, ma conservato e ulteriormente accresciuto, per costituire un vero ausilio che sia compagno e aiuto per tutte le persone con disabilità che a Milano vivono, studiano o arrivano da turisti». (I.S. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it (Ilaria Sesana).