Come avevamo riferito in sede di presentazione, nell’àmbito della campagna Più sociale più futuro. Il welfare si fa comunità: non tagli ma investimenti, promossa dal Forum Nazionale del Terzo Settore (organismo cui aderisce anche la FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che all’inizio di novembre aveva portato alla diffusione dell’appello intitolato Il futuro è sociale. Diamo forza al welfare, si è tenuto il 30 novembre scorso, alla Cascina Triulza di Milano, l’incontro denominato Welfare e Comunità in Lombardia: quale futuro dopo la riforma sociosanitaria regionale?, a cura del Forum del Terzo Settore Lombardia, allo scopo di aprire un positivo percorso di confronto con amministratori pubblici e dirigenti, operatori e volontari delle organizzazioni di Terzo Settore dell’Area Metropolitana di Milano, e degli Ambiti di Cremona e Mantova, Bergamo, Brescia, ValleCamonica, Valchiavenna e Valtellina, Monza e Brianza e Lecco, Varese e Como.
La discussione, in particolare, si è focalizzata su come la riforma sociosanitaria della Regione Lombardia impatterà sul welfare di comunità dei vari territori, con l’obiettivo di proporre un percorso comune ai soggetti più direttamente impegnati a dare risposta ai bisogni sociali (Enti Locali e organizzazioni di Terzo Settore), per una valutazione della Legge Regionale 23/15 (Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo).
In tal senso, l’analisi è partita dall’ampio documento curato in ottobre dal Forum del Terzo Settore Lombardia, intitolato Dall’integrazione sociale a quella sanitaria? Riforma sociosanitaria: il punto di vista del Forum Terzo Settore Lombardia, la cui consultazione suggeriamo caldamente ai Lettori.
All’incontro di Milano hanno partecipato circa un centinaio di amministratori pubblici e dirigenti, rappresentanti politici e istituzionali, operatori e volontari delle organizzazioni del Terzo Settore. Tra i relatori istituzionali, da segnalare ad esempio Giulio Gallera, assessore al Reddito di Autonomia e all’Inclusione Sociale della Regione Lombardia e Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano.
Giovanni Merlo del Forum Terzo Settore Lombardia ha voluto innanzitutto sottolineare come questa riforma sia «molto focalizzata sull’efficienza del comparto ospedaliero e della sua integrazione con i servizi sanitari e sociosanitari territoriali, non tenendo in debito conto i servizi e gli operatori del sociale, che sono quelli che continuano a dare risposta ai tanti bisogni reali delle persone: dagli anziani agli adolescenti, dai disabili alle persone con dipendenze, dai nuovi poveri ai nuovi casi di emergenza sociale». «La riforma – ha aggiunto – si concentra sulla modifica degli assetti istituzionali e non sugli interventi da realizzare. Nella nuova governance territoriale il ruolo dei Comuni e delle organizzazioni del Terzo Settore nella programmazione e nella realizzazione degli interventi socio-sanitari è ancora tutto da scrivere».
Dal canto suo, Graziano Pirotta, presidente del Dipartimento Welfare dell’ANCI Lombardia (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ha confermato la «difficoltà degli Enti Locali nel trovare in questo nuovo scenario spazi in cui poter interloquire sulla programmazione degli interventi». «Vogliamo avere voce – ha dichiarato – nella ridefinizione dei nuovi servizi territoriali e poter incidere di più sugli enti erogatori».
Su linee diverse, l’assessore regionale Giulio Gallera si è detto convinto che questa sia «una riforma importante, coraggiosa e innovativa. Abbiamo un sistema sanitario molto efficace, ma bisognava affrontare questioni come le cronicità, in una popolazione che invecchia, o il tema delle risorse ogni volta più limitate. Ma la Regione Lombardia crede nella sussidiarietà e lavoreremo insieme agli Enti Locali e al privato sociale, per integrare al meglio gli aspetti ospedalieri dal prendersi cura delle persone bisognose».
«Non vedo le opportunità di questa riforma», ha ribadito invece l’assessore di Milano Pierfrancesco Majorino, sottolineando «la necessità di mettere al centro della riforma le persone e di coinvolgere gli attori territoriali se veramente vogliamo razionalizzare gli interventi socio-sanitari e non solo i tagli alla spesa».
Nel chiudere la giornata, Sergio Silvotti, portavoce del Forum del Terzo Settore Lombardia e presidente della Fondazione Triulza, ha auspicato la prosecuzione del «dialogo con tutti gli attori territoriali e con la Regione Lombardia, arrivando presto ad attivare sedi di confronto e di lavoro strutturate, non solo per affrontare le criticità, ma anche per non perdere opportunità e risorse, come quelle investite dai grandi enti filantropici, al fine di realizzare nuovi progetti di welfare di comunità».
All’incontro, coordinato da Cristiano Gori, ricercatore e Direttore di «LombardiaSociale.it», hanno partecipato anche Lella Brambilla, presidente dell’Auser Lombardia (Associazione per l’Invecchiamento Attivo), Riccardo Farina del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Marco Faini, vicepresidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH, Massimo Minelli, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Lombardia (Area Welfare) e gli assessori alle Politiche Sociali dei Comuni di Lecco e Como Riccardo Marinai e Bruno Magatti. (P.S. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Pilar Sinusia (Ufficio Stampa Fondazione Triulza – Padiglione Expo), pilar.sinusia@fondazionetriulza.org.
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