Cani guida e alberghi: l’UICI chiede il rispetto delle leggi

Dopo la dura presa di posizione assunta dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), nel prendere atto che sin troppe strutture alberghiere continuano a violare la legge, rifiutando l’accesso ai cani guida delle persone con disabilità visiva, anche l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) si associa in un comunicato «a tutti coloro che hanno intrapreso la battaglia con gli albergatori per chiedere loro di rispettare la legge che riguarda l’accesso dei cani guida negli alberghi»
Mario Barbuto con Viola
Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), con il suo cane guida Viola

«L’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) si associa a tutti coloro che hanno intrapreso la battaglia con gli albergatori per chiedere loro di rispettare la legge che riguarda l’accesso dei cani guida negli alberghi. A tal proposito si tiene a sottolineare che l’Unione si è battuta in Parlamento ottenendo con grande soddisfazione la legge che ha consentito l’accesso dei cani per ciechi negli esercizi pubblici e nei luoghi aperti al pubblico, impegnandosi fortemente per l’applicazione omogenea della normativa e dialogando in particolar modo con Federalberghi. L’UICI non può che condividere il merito del comunicato stampa emanato dalla FISH nazionale con cui da tempo collabora con sinergia di intenti rispetto ai temi di comune interesse, pur rimanendo, tuttavia, in prima linea per la tutela dei diritti dei non vedenti e degli ipovedenti italiani».
Lo si legge in una nota diffusa dalla Presidenza Nazionale dell’UICI, che fa esplicito riferimento alla dura presa di posizione assunta nei giorni scorsi dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – segnalata anche dalla nostra testata – nel prendere atto dei dati prodotti dall’Associazione Blindsight Project, dopo una verifica effettuata su alcuni siti particolarmente rilevanti per le prenotazioni alberghiere (venere.com, expedia.it, hotels.com e altri), dai quali risultava come circa un migliaio di strutture alberghiere dichiarassero esplicitamente di rifiutare cani, con la precisazione «anche cani guida», nonostante, com’è ben noto, vi siano ormai da molti anni norme secondo le quali «il cieco con il cane guida può entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico» (Legge 37/74, Legge 376/88 e Legge 60/06). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ustampa@uiciechi.it.

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