«Dopo un contratto a tempo determinato, quelle quattro persone non sono state assunte a tempo indeterminato, ma non solo: illuse da continue promesse dell’Ente, hanno dovuto attendere più di un anno, confidando almeno in un rinnovo del contratto a tempo determinato, che non è mai avvenuto, precludendo loro altre opportunità lavorative».
Così Giampiero Licinio, presidente della FISH Friuli Venezia Giulia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), interviene a sostegno di quattro lavoratori con disabilità impiegati a tempo determinato sino alla fine del 2014 presso il Consorzio per l’Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica Area Science Park di Padriciano, frazione di Trieste, e attualmente disoccupati da oltre un anno. «Siamo solidali con loro – dichiara Licinio – perché il lavoro è un diritto fondamentale per tutte le persone e in questo caso esso è stato del tutto calpestato».
Questa, nel dettaglio, la vicenda. Le quattro persone con disabilità erano state impiegate presso l’Area Science Park fino a tutto il 2014, in applicazione della Legge 68/99 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili), e a quel punto, come sottolinea l’esponente sindacale Sandro Zagatti, «avrebbero potuto, anzi dovuto essere stabilizzati, in applicazione del Decreto Legge 101/13 del Governo Letta [convertito successivamente nella Legge 125/13, N.d.R.], finalizzato al superamento della precarietà nella Pubblica Amministrazione. Alla scadenza del 31 dicembre 2014, però, i quattro lavoratori non solo non sono stati assunti a tempo indeterminato, ma non è stato neppure rinnovato loro il contratto a tempo determinato, tutto ciò perché, a detta dell’Ente, il Decreto 101/13 consentirebbe di ridurre il numero di lavoratori con disabilità da assumere ai sensi della Legge 68/99, nonostante esso abbia l’esplicita finalità di favorire i lavoratori svantaggiati».
Quest’ultima interpretazione è stata fortemente contestata sia dalle organizzazioni sindacali che dalla FISH Friuli Venezia Giulia, e tuttavia, nonostante reiterati inviti e sollecitazioni, Area Science Park non ha mai modificato la propria opinione. È stato anche chiesto l’intervento del competente Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, dal quale però non è arrivata alcuna risposta.
«A questa “sordità” dell’Ente triestino e del Ministero – conclude Licinio – si aggiunge un comportamento che noi reputiamo davvero grave. Per tutto il 2015, infatti, le quattro persone sono state illuse da continue promesse dell’Area Science Park, che rimandava il rinnovo del loro contratto a tempo determinato a una “fantomatica” approvazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Cosicché per tutto lo scorso anno – ovviamente – proprio perché rasserenate dall’Ente e fiduciose, esse non hanno nemmeno cercato un nuovo impiego, precludendosi altre opportunità lavorative».
Le pagine del nostro giornale sono naturalmente aperte all’eventuale e motivata replica, proveniente dall’Ente chiamato in causa. (B.M. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: machinpress@gmail.com (Barbara Machin); friuliveneziagiulia@fishonlus.it.