Il Coordinamento Nazionale del Forum del Terzo Settore – organismo, quest’ultimo, cui aderisce anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – ha espresso una positiva valutazione sulla partecipazione all’incontro denominato La Riforma che vorremmo [se ne legga la presentazione nel nostro sito, N.d.R.], che ha dimostrato il forte grado di interesse sul Disegno di Legge Delega [Atto del Senato n. 1870, N.d.R.] di Riforma del Terzo Settore e la valutazione unanime delle organizzazioni socie sulle posizioni espresse dal Forum.
Il dibattito, che si è svolto in confronto con Governo e Parlamento – alla presenza del sottosegretario alle Politiche Sociali Luigi Bobba e del relatore della Riforma del Terzo Settore al Senato Stefano Lepri – ha fornito una preziosa occasione per fare il punto sullo stato dell’arte del testo di Riforma, fermo ormai in Senato da diversi mesi, e per presentare pubblicamente il Documento di proposta del Forum.
«Con oltre settecento emendamenti proposti ad oggi – ha dichiarato per l’occasione Pietro Barbieri, portavoce del Forum – la situazione si presenta piuttosto caotica. Al testo non abbiamo dato un giudizio negativo. Bene gli accordi trovati sull’impresa sociale e sul servizio civile – nodi inizialmente piuttosto delicati -, ma abbiamo anche individuato alcuni aggiustamenti volti a migliorare questioni ancora aperte, e per noi centrali, relativamente agli articoli 4 e 9, sul riordino e la revisione della disciplina del Terzo Settore e sulle agevolazioni fiscali e misure di sostegno economico».
In particolare il Forum ha chiesto che sia posta una specifica attenzione al tema del riconoscimento delle attività di autofinanziamento delle organizzazioni, nello specifico verso quelle che aiutano la comunità senza gravare sullo Stato: «L’autofinanziamento – ha sottolineato infatti Barbieri – è la forma di sostentamento principale dell’associazionismo del Paese, pratica che ne garantisce l’autonomia e delinea il rapporto fiduciario costante con i soci e i cittadini nelle comunità locali. Si tratta quindi di un aspetto importantissimo, che occorre tutelare e valorizzare, e che caratterizza le attività di tutte le associazioni di promozione sociale, senza il quale si corre il rischio di assimilarle alle attività commerciali».
Altro àmbito da rivedere è la valorizzazione e la semplificazione della normativa sull’associazionismo, per consentire una più ampia partecipazione dei cittadini ad esperienze di volontariato, incentivandone l’impegno: «Penso – ha affermato in tal senso Barbieri – a nuove norme sui rimborsi spese dei volontari. Occorre infatti evitare abusi che mascherino forme di remunerazione, e quindi lavoro sommerso e concorrenza sleale, ma al contempo disciplinare il tema in modo che l’attività volontaria non diventi elitaria. Infine, se si vuole sostenere il Terzo Settore e la sua capacità di spinta sociale, va ridisegnato tutto il sistema fiscale che attualmente, per il Terzo Settore stesso, è oggettivamente caotico e insostenibile. Se si vuole promuovere davvero il Terzo Settore, l’ancoraggio alla definizione di enti non commerciali non può essere cancellato senza adeguate misure alternative che interpretino i suoi presupposti».
In chiusura, rispetto al Consiglio Nazionale del Terzo Settore, nuovo organismo previsto negli ultimi emendamenti della Riforma, il Portavoce del Forum ha espresso «apprezzamento per la creazione di uno spazio istituzionale di incontro», «a patto – ha aggiunto – che non si pensi di attribuire ad esso compiti di rappresentanza: sarebbe una scelta sbagliata e poco liberale specie per un mondo che, nascendo dal basso, è abituato a costruire, per via democratica, consenso, progettualità, protagonismo». (A.M.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it (Anna Monterubbianesi).