Chi sa che il grande pittore rinascimentale perugino Bernardino di Betto, meglio noto come il Pinturicchio era sordo? O che il celebre pittore spagnolo Goya diventò sordo a 46 anni in seguito a una malattia, esperienza che modificò radicalmente il suo modo di fare arte?
Che il legame fra arte e sordità sia più stretto di quanto si pensi, lo racconteranno venerdì 29 gennaio a Siena (presso Mason Perkins Deafness Fund ONLUS, Via Tommaso Pendola, 37, ore 15.30-17.30) i ricercatori Anna Folchi e Roberto Rossetti, che qualche anno fa hanno raccolto un’ampia documentazione biografica e iconografica riguardante appunto gli artisti sordi italiani e stranieri, nel libro Il colore del silenzio (Electa, 2007), dal quale emerge che la modalità visiva dei sordi rappresenta uno strumento privilegiato di espressione e comunicazione, con esiti talvolta altissimi e sorprendenti.
Un grande pregio della ricerca di Folchi e Rossetti, per altro, è non solo quello di avere riunito le opere di artisti sordi, talora del tutto inedite, ma anche di raccontare storie umane spesso contrassegnate dalla solitudine e dall’emarginazione.
L’incontro del 29 gennaio rientrerà tra quelli promossi all’interno dei Venerdì del Pendola, cartellone di appuntamenti dedicato a educazione, interpretariato, lingua e cultura sorda, a cura di Mason Perkins Deafness Fund ONLUS di Siena, in collaborazione con l’ENS locale (Ente Nazionale dei Sordi) e con il patrocinio dell’Azienda dei Servizi alla Persona (ASP), del Comune e della Provincia di Siena, per raccontare la storia dell’arte dalla prospettiva della sordità e approfondire quanto la particolare sensibilità di chi nasce sordo possa influire sulla creazione artistica e conseguentemente sulla stessa storia dell’arte.
A sua volta la rassegna fa parte del cartellone Tutto il Natale di Siena, promosso dall’Assessorato Comunale alle Politiche per il Turismo della città toscana. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Mason Perkins Deafness Fund ONLUS (Luisa Carretti), info@mpdfonlus.com.