Come avevamo anticipato anche nel nostro giornale, il 21 febbraio scorso, in occasione della Giornata Nazionale del Braille, il Comune di Cagliari ha intitolato una piazza – ubicata tra Via Stoccolma e Via Berlino, nel quartiere Genneruxi – a Louis Braille, inventore dell’omonimo sistema di lettura e scrittura.
Alla cerimonia erano presenti l’assessore comunale Mauro Coni, il presidente nazionale dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) Mario Barbuto e, sempre per l’UICI, Raimondo Piras, presidente del Consiglio Regionale Sardo, Eugenio Saltarel, membro dell’Ufficio di Presidenza e Angelina Pimpinella, componente della Direzione Nazionale.
«Il sistema Braille – ha sottolineato per l’occasione Barbuto – ha rappresentato, e ancora oggi rappresenta, per tutti i ciechi nel mondo, la vera opportunità per accedere, al pari degli altri cittadini, all’istruzione, alla cultura, all’informazione. La modernità e l’efficacia del sistema, se mai ve ne fosse ancora bisogno, sono ulteriormente dimostrate dal suo impiego sempre più ampio nell’àmbito delle tecnologie informatiche e digitali, dove oggi viene addirittura integrato sotto forma di tastiera virtuale come mezzo di scrittura touchscreen».
«Con la Giornata Nazionale del Braille – ha aggiunto il Presidente dell’UICI – e in particolare attraverso l’intitolazione di un luogo pubblico in ogni Comune d’Italia, così come richiesto anche da Piero Fassino, presidente dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) a tutti i Sindaci del Paese, vogliamo celebrare Louis Braille, autore di un’autentica “rivoluzione sociale”, che ha avuto benèfici e incalcolabili effetti su milioni di persone non vedenti in tutto il mondo».
«L’inaugurazione della piazza dedicata a Braille – ha dichiarato dal canto suo l’assessore comunale Coni – è un’azione simbolica, ma rientra a pieno titolo nel lavoro che il sindaco Zedda, insieme al Consiglio Comunale di Cagliari, sta portando avanti in questi anni, per costruire una città sempre più accogliente, sicura e accessibile, sia per chi ha una disabilità sia, di conseguenza, per tutti i suoi cittadini».
Conferme in tal senso sono arrivate da Piras, che oltre a «ringraziare il Comune di Cagliari per la sensibilità dimostrata nell’accogliere le nostre istanze», ha voluto ricordare che «stiamo lavorando insieme alle Istituzioni Regionali, per rinforzare i servizi in favore delle persone con disabilità visiva e quanto si sta realizzando a Cagliari ne è una dimostrazione evidente. Continueremo su questa strada per rendere questa città e la nostra Regione sempre più attente ai bisogni dei cittadini, in particolare di quelli più deboli».
Sull’importanza del sistema di lettura e scrittura ideato nel 1821 da Louis Braille è poi voluto tornare Saltarel, sottolineando che ad esso «non esistono ancora alternative» e che solo grazie al Braille «i ciechi possono imparare a leggere e scrivere, accedendo all’informazione e alla cultura in modo diretto, senza l’intermediazione di strumenti tecnologici o di altre persone».
«Il Braille – ha affermato infine Pimpinella – è fondamentale per l’istruzione delle persone con disabilità plurime, che oltre alla mancanza della vista, non possono nemmeno usufruire delle informazioni che arrivano attraverso il canale uditivo. Chi non comunica non può vivere, quindi per noi il Braille è vita». (C.G. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Chiara Giorgi (c.giorgi@i-mage.com).