«Vogliamo rimarcare la nostra assoluta distanza dalla piega che sta prendendo l’iter di discussione al Senato, e siamo pronti a farlo anche attraverso forme di mobilitazione. La nostra preoccupazione è di avere una Riforma che non promuova e valorizzi il Terzo Settore, ma che lo mortifichi, lo imbrigli e lo sottoponga esclusivamente a sterili controlli. Ci appelliamo per questo al Presidente del Consiglio, al Ministro per le Riforme, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e a tutte le rappresentanze parlamentari perché la riflessione su temi così rilevanti non venga strozzata da questi pareri e perché si abbia una Riforma giusta e condivisa dai destinatari»: è questa la dura presa di posizione di Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, dopo che in questi giorni il relatore al Senato della Riforma del Terzo Settore e il rappresentante del Governo hanno iniziato ad esprimere il loro parere sui vari emendamenti al testo.
«Abbiamo constatato con grande sconcerto – sottolinea in tal senso Barbieri – che su molti degli emendamenti che avevamo suggerito e che erano stati presentati, è stato pronunciato parere negativo. Rimaniamo oltremodo sorpresi, avendo più e più volte, e in diverse sedi, presentato pubblicamente, anche alla presenza di esponenti di Governo e Parlamento, le nostre istanze, che sono sempre frutto di un lungo lavoro partecipato con le realtà che rappresentiamo».
È in particolare sui temi dell’autofinanziamento e su quello della valorizzazione del volontariato che il Forum intende centrare l’attenzione: «In tali settori – dichiara infatti Barbieri – le nostre richieste appaiono completamente ignorate: avevamo invitato a porre una particolare attenzione al tema del riconoscimento delle attività di autofinanziamento, che per moltissime organizzazioni rappresentano la principale fonte di sostentamento, oltre a garantire autonomia e un rapporto fiduciario costante con i soci e i cittadini nelle comunità locali. Al contrario, ci sembra che l’intenzione sia quella di assimilare queste realtà ad imprese con finalità commerciali, con gli evidenti enormi danni che ne conseguirebbero».
«Ci lascia poi esterrefatti – prosegue il Portavoce del Forum – anche la riformulazione richiesta dal rappresentante del Governo dell’emendamento con cui si intende riconoscere e favorire “la specificità delle organizzazioni di soli volontari”, rimarcando in tal modo una piena distanza dalla nostra proposto di valorizzare e semplificare la normativa sull’associazionismo, per consentire una più ampia partecipazione dei cittadini ad esperienze di volontariato».
«Anche su altri aspetti della Riforma – conclude Barbieri – rileviamo un’indubbia confusione che non aiuta certo a fare chiarezza nel complesso lavoro di disciplina del nostro vasto mondo. Solo come Forum, infatti, rappresentiamo 80 Associazioni a livello nazionale [tra cui anche la FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, N.d.R.], nelle quali si riconoscono oltre 100.000 Enti di Terzo Settore italiano. Ci consideriamo dunque i principali destinatari di questa Riforma e riteniamo di esprimere proposte e istanze del tutto fondate e ragionevoli, che il Governo e il Parlamento hanno il dovere di prendere in seria considerazione». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it (Anna Monterubbianesi).
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