Si chiama Pillole di accessibilità ed è una rubrica di «Bed&Care» – il portale turistico solidale che sostiene e promuove il turismo accessibile – rivolta a operatori, albergatori e agenzie di viaggi, che attraverso articoli e video‐tutorial possono apprendere come migliorare la qualità dei loro servizi per “clienti speciali”, guidati in ciò da Associazioni che si occupano di disabilità a 360 gradi.
«Uno strumento di contatto diretto – spiegano da “Bed&Care” – tra il settore turistico e il sociale, un vero e proprio punto di comunicazione tra le realtà che lavorano nel territorio con persone anziane e/o disabili e le strutture ricettive, per fare in modo che, attraverso la conoscenza reciproca, si possano attivare percorsi di collaborazione finalizzati al miglioramento dell’accoglienza. L’obiettivo finale del progetto è sostanzialmente quello di contribuire a innescare un cambiamento culturale, che porti a considerare l’accessibilità dei luoghi, degli spazi e delle informazioni come un valore di tutti e capace di orientare le scelte di consumo, a prescindere dall’esistenza o meno di un bisogno personale».
Nei giorni scorsi è stato pubblicato un nuovo servizio, con relativo video-tutorial, realizzato questa volta in stretta collaborazione con l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) e fruibile anche da parte delle persone non vedenti, grazie al contributo dell’IRIFOR (l’Istituto Nazionale di Ricerca, Formazione e Riabilitazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti).
Il documento, dunque, è dedicato alle informazioni poste sui cartelli degli alberghi e dei villaggi turistici, spesso poco comprensibili per le persone con sindrome di Down e in genere per chi ha una disabilità intellettiva. Utilizzare infatti messaggi semplici e chiari può permettere a questi turisti di vivere al meglio e in autonomia il loro tempo libero.
«Spesso – scrive all’interno del servizio di “Bed&Care” Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD – accade che l’attenzione a una diversità apra spazio alle piccole diversità di ognuno di noi, rendendo la vita più facile. Sicuramente per una persona con sindrome di Down o per una persona con disabilità intellettiva questi accorgimenti sono indispensabili, ma possono contribuire anche a migliorare la fruibilità delle informazioni per le persone straniere o per coloro che hanno un basso livello culturale. Più in generale, una comunicazione improntata a questi princìpi risulta più fruibile per tutti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AIPD (Mara Fiorelli), ufficiostampaaipd@gmail.com.
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