«Fate presto, ma fate bene!»: è sostanzialmente questo l’appello sulla Riforma del Terzo Settore, che i vari Soci del Forum Nazionale del Terzo Settore hanno presentato durante i lavori della propria Assemblea.
«C’è una forte preoccupazione – si legge infatti in una nota diffusa dal Forum – e i nostri Soci [tra i quali anche la FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, N.d.R.] si sentono fortemente mobilitati, a partire dalla propria dimensione territoriale, perché vengano apportate le necessarie modifiche alla Riforma del Terzo Settore, ancora durante i lavori in Aula, garantendo l’impegno civico dei cittadini, la libertà associativa e il pluralismo delle forme giuridiche».
«Sin dalla consultazione pubblica della primavera 2014 – prosegue la nota del Forum – abbiamo partecipato al percorso di Riforma e abbiamo fatto ampiamente sentire la nostra voce, raggiungendo, nel tempo, diversi risultati positivi. Tuttavia permangono ancora alcune rilevanti criticità».
Sono in particolare quattro i punti sui quali il Forum intende continuare la propria azione di pressione sul Governo perché, nel proseguimento dei lavori parlamentari, vengano introdotti i necessari correttivi nel Disegno di Legge in discussione.
Perdura, innanzitutto, lo scarso rilievo attribuito al profilo partecipativo, ritenuto invece il “motore” dell’attivazione dei cittadini e un prerequisito per tutto il Terzo Settore, così come è ancora forte il rischio di confusione tra la stabile e prevalente attività di impresa e le attività tese al solo autofinanziamento delle Associazioni, che rappresentano la forma più diffusa di autosostentamento: «Penalizzarle – sottolineano dal Forum – equivarrebbe a minacciarle nella loro stessa esistenza».
E ancora, nella definizione di status di volontario il testo del Disegno di Legge differenzia lo status stesso non in base alle attività svolte, bensì in relazione alla tipologia di organizzazione in cui opera, rischiando in tal modo di creare una grave differenza tra “volontari di serie A” e “volontari di serie B”.
Infine, l’introduzione del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, «se può rappresentare una positiva innovazione come luogo di incontro e di raccordo con le Istituzioni – dichiarano dal Forum – non deve categoricamente sovrapporsi agli organismi di rappresentanza del Terzo Settore».
«In questa prospettiva – conclude la nota -, prima alla Camera e poi nella fase di redazione dei Decreti Legislativi, continueremo a vigilare e ad agire incessantemente, per tutelare le piccole Associazioni – che rappresentano la gran parte delle formazioni sociali -, per configurare uno status del volontario ancorandolo a una prospettiva europea, per garantire il coinvolgimento dei soggetti di Terzo Settore e delle loro rappresentanze nel percorso di redazione dei Decreti Legislativi, e per determinare in modo chiaro il ruolo e i compiti del Consiglio Nazionale del Terzo Settore, ribadendo ancora una volta la necessità di avere una Riforma che sia condivisa dai suoi effettivi destinatari». In tal senso, il Forum riprende, elevandolo a prassi di riferimento, il celebre motto adottato dal movimento delle persone con disabilità, vale a dire Nulla su di Noi, senza di Noi. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it (Anna Monterubbianesi).