«Questa situazione deve finire. Non siamo più disposti ad accettare che lo scenario avvilente che si è presentato negli ultimi anni si riproponga a settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico. Chiediamo al Governo e alla Regione Lombardia di intervenire concretamente, per garantire nei fatti il diritto soggettivo all’istruzione nella scuola di tutti gli alunni e studenti con disabilità».
Lo dichiara Alberto Fontana, presidente della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), denunciando una situazione non certo riguardante solo la Lombardia, ovvero un anno scolastico 2015-2016 svoltosi ancora una volta all’insegna della precarietà, per gli alunni e gli studenti con disabilità, in cui, come si legge in una nota della stessa LEDHA, «gli stanziamenti deliberati da parte del Governo e della nostra Regione hanno sì permesso alle Province e alla Città Metropolitana di Milano di avviare i servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza educativa e trasporto per gli alunni e studenti con disabilità e tuttavia ciò è avvenuto “a macchia di leopardo”, in ritardo e in misura spesso inadeguata al bisogno. Ne hanno pertanto fatto le spese – come sempre – gli studenti con disabilità e le loro famiglie, disorientate e messe in allarme da informazioni confuse e a volte contraddittorie, chiamate spesso a compensare con proprie risorse servizi insufficienti, ritardi e inefficienze delle istituzioni».
Alla luce quindi di tutto ciò, nell’àmbito della propria campagna denominata Vogliamo andare a scuola!, il Gruppo LEDHAscuola ha elaborato un ampio documento-appello, chiedendo al Governo «di destinare un finanziamento strutturale, annuale e congruo alle Regioni per finanziare queste funzioni. Per il 2016, infatti, sono stati stanziati 70 milioni di euro, una cifra che però basta a coprire solo il 62% del fabbisogno rilevato e che per questo deve inevitabilmente essere integrato per soddisfare il fabbisogno rilevato».
Alla Regione Lombardia, invece, si chiede «di integrare il finanziamento statale con fondi propri (una nostra stima individua in almeno 15 milioni di euro l’ammontare di tale integrazione, una cifra significativa, che però è ben poca cosa se confrontata con più di 23 miliardi di spese nel Bilancio Regionale, ovvero lo 0,065% del bilancio); di enunciare in forma scritta la corretta interpretazione della normativa, riaffermando le competenze delle Province lombarde, degli Enti di Area Vasta e della Città Metropolitana di Milano, per l’esercizio delle funzioni relative al diritto allo studio di alunni e studenti con disabilità sensoriali (assistenza alla comunicazione e servizi tiflologici) e studenti con disabilità che frequentano scuole secondarie di secondo grado e percorsi di istruzione e formazione professionali (assistenza ad personam e trasporto); di definire delle linee guida per tutto il territorio regionale, che stabiliscano modalità comuni di individuazione dei beneficiari degli interventi e standard minimi di erogazione dei servizi sulla base di criteri condivisi; di rilevare in modo uniforme il fabbisogno di assistenza educativa e trasporto degli studenti del secondo ciclo e di assistenza alla comunicazione per alunni e studenti di ogni ordine e grado sul territorio regionale, con modalità di rilevazione omogenee; di elaborare una programmazione “sperimentale” delle attività per il prossimo anno scolastico 2016-2017, nella prospettiva della formulazione di un Piano Triennale di Intervento 2017-2020, valorizzando le competenze già presenti nel GLIR (Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale), come gruppo di lavoro permanente formato da referenti di Regione (Assessorati al Welfare, Reddito di Autonomia e Inclusione Sociale, Istruzione, Formazione e Lavoro), Province, Comuni, Ufficio Scolastico Regionale e Associazioni delle persone con disabilità maggiormente rappresentative».
«I servizi di assistenza educativa, assistenza alla comunicazione e trasporto – conclude Donatella Morra del Gruppo LEDHAscuola – sono servizi essenziali e non accessori od opzionali per una piena attuazione del diritto allo studio delle persone con disabilità, alla stregua dell’assegnazione dell’insegnante di sostegno. Per questo riteniamo cruciale una definizione chiara e definitiva sulle responsabilità, le competenze e i relativi finanziamenti, alla luce degli ultimi atti normativi promulgati dallo Stato e dalla Regione Lombardia». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it (Ilaria Sesana).