Comunicare il proprio messaggio e le attività svolte al fine di sconfiggere le forme di cecità e disabilità nei Paesi del Sud del mondo; diffondere informazioni e notizie circa le difficoltà di accesso alle cure oftalmiche negli Stati più poveri; sottolineare l’importanza della prevenzione e della cura delle malattie oculari, anche di quelle più comuni; soffermarsi sul valore prezioso e unico del senso della vista; rafforzare i valori dell’inclusione, della solidarietà e del rispetto: è nato per raggiungere questi obiettivi il progetto didattico denominato Apriamo gli occhi!, che CBM Italia – ove CBM sta per Christian Blind Mission, vale a dire la componente nazionale della più grande organizzazione non governativa che combatte le disabilità visive nel mondo – sta conducendo in questi mesi nelle scuole primarie di numerose città e province italiane (Ancona, Bari, Bologna, Ferrara, Lecce, Milano, Monza, Napoli, Pordenone, Roma, Salerno, Treviso, Udine, Varese e Verona).
Tra gli ultimi incontri, particolarmente significativo è stato quello che ha visto i ragazzi di due scuole primarie di Napoli e di una di Salerno, protagonisti di una giornata in cui hanno vissuto la realtà di chi non vede, esplorando la realtà stessa con altri sensi, come il tatto e l’udito, ma anche sperimentando valori come la solidarietà e l’inclusione nei confronti degli altri. Il tutto insieme a Felice Tagliaferri, il noto scultore non vedente (se ne legga una nostra ampia intervista), ambasciatore di CBM Italia, che dirige la scuola di arti plastiche Chiesa dell’Arte a Sala Bolognese.
All’incontro hanno partecipato esattamente due classi terze della Scuola Madre Claudia Russo del quartiere Barra di Napoli e una classe del 1° Circolo didattico di Scafati, in provincia di Salerno.
«Per i ragazzi – spiega Massimo Maggio, direttore di CBM Italia – è stata un’esperienza di forte impatto, in quanto hanno avuto l’occasione di mettere in pratica la loro naturale disposizione a stupirsi di fronte a nuove esperienze e a fare propri valori positivi di solidarietà e inclusione che impronteranno anche la loro vita di adulti. Sotto la guida di Tagliaferri, hanno potuto lavorare la creta, facendo pratica dell’arte, sperimentando le potenzialità del tatto, e insieme aprendosi alle differenze, abbandonandosi al sentire delle mani, delle orecchie e del cuore».
«La nostra organizzazione – prosegue Maggio – è impegnata da sempre nella costruzione di una società in cui le persone con disabilità, soprattutto bambini, possano vivere in pienezza. Da qui l’esigenza di applicare un metodo inclusivo all’interno del sistema scolastico, garantendo a tutti gli alunni con e senza disabilità lo sviluppo delle proprie potenzialità, e tenendo conto della pluralità dei soggetti, con particolare attenzione a quelli più esposti a fattori di esclusione (povertà, genere, condizione geografica, politica o di altra natura). Nello specifico di Apriamo gli occhi, crediamo profondamente nella naturale abilità dei bambini di sperimentare con giochi ed esercizi l’importanza di grandi valori come l’inclusione e la solidarietà, mettendoli in pratica nella vita di tutti i giorni». (S.B.)
È disponibile una scheda di approfondimento sul progetto di CBM Italia Apriamo gli occhi!. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Paola De Luca (Comunicazione e Ufficio Stampa CBM Italia), paola.deluca@cbmitalia.org.
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