I ricordi del fiume, film in programma oggi, 26 aprile, a Torino (Sala Due del Cinema Massimo, Via Verdi, 18, ore 15.30), sarà accessibile alle persone con disabilità sensoriale – tramite sottitolazione dedicata e audiodescrizione – grazie al tirocinio del corso formativo Il documentario. Produzione e accessibilità, iniziativa riservata a studenti laureati, promossa dalla Fondazione Carlo Molo, insieme a Film Commission Torino Piemonte, al Museo Nazionale del Cinema e al Servizio Sub Ti Access, nell’àmbito del progetto denominato denominato Torino + Cultura Accessibile, di cui già più volte si è occupato anche il nostro giornale, ideato e realizzata dalla stessa Fondazione Molo, con l’obiettivo appunto di rendere accessibile la programmazione culturale, e in particolare quella degli spettacoli cinematografici e teatrali, rivolgendosi in particolare al pubblico con disabilità sensoriali e, più in generale, con deficit uditivi e visivi.
La proiezione del film sarà preceduta dalla presentazione dei risultati di tale corso, soffermandosi poi sulle prospettive future. Seguirà la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione.
Interverranno per l’occasione – moderati da Valentina Borsella e Daniela Trunfio, responsabili di Torino + Cultura Accessibile – Mariateresa Molo, presidente della Fondazione Molo, Enzo Frammartino dell’Assessorato alla Cultura della Città di Torino, Laura Onofri della Commissione Consiliare Permanente Diritti e Pari Opportunità della Città di Torino, Francesca Repetto della Compagnia di San Paolo, Paolo Manera, direttore di Filmcommission Torino Piemonte, Antonietta Bruni di La Sarraz Pictures, casa distributrice dei Ricordi del fiume, Federico Spoletti di Sub-ti Access.
Diretto da Gianluca e Massimiliano De Serio, I ricordi del fiume, arrivato il 21 aprile scorso nelle sale, è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia dello scorso anno e selezionato in competizione internazionale al recente Festival svizzero di Nyon Visions du Réel.
La vicenda ruota attorno al Platz, una delle baraccopoli più grandi d’Europa, lungo gli argini del fiume Stura a Torino, a suo tempo oggetto di smantellamento, con le mille persone che vi abitavano trasferite in case nuove, tornate nel proprio Paese o in balia del destino. «In una labirintica immersione – è stato scritto – I ricordi del fiume ritrae gli ultimi mesi di esistenza del Platz, tra lacerazioni, drammi, speranze, vita». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Daniela Trunfio (daniela.trunfio@fastwebnet.it).