Un gruppo di dieci persone con disabilità intellettiva stanno per diventare “star del cinema” grazie a un progetto del regista salentino Fabrizio Maria Cortese, condotto insieme al Centro Don Guanella di Roma e a RAI Cinema.
Si tratta del film Ho amici in paradiso, di cui è prevista in settembre l’uscita nelle sale e sul quale è in programma una conferenza stampa di presentazione martedì 3 maggio a Roma (Centro di Riabilitazione San Giuseppe – Opera Don Guanella, Via Aurelia Antica, 446/a, ore 12), alla presenza degli attori principali Valentina Cervi, Fabrizio Ferracane, Antonio Catania, Emiliano Coltorti), degli attori con disabilità del Centro Don Guanella, oltreché del Regista e del Produttore.
Ci sarà inoltre un saluto iniziale da parte di don Pino Venerito, direttore del Don Guanella, a precedere gli interventi di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di Paolo Del Brocco, amministratore delegato di RAI Cinema, di Simonetta Magari, direttore sanitario del Centro Don Guanella e di Lidia Ravera, assessore alla Cultura della Regione Lazio.
Ma com’è nata l’idea di Ho amici in paradiso? Dall’assidua frequentazione del Centro Don Guanella di Roma da parte di Fabrizio Maria Cortese e dalla sua amicizia con un gruppo di ospiti dello stesso, molto interessati al cinema e al teatro.
Il film parla di un malavitoso che, anziché scontare la pena in carcere, è impegnato nei servizi sociali, proprio al Centro Don Guanella. Coprotagoniste, nelle parte di se stesse, sono le persone con disabilità intellettiva.
«Il progetto che intendiamo realizzare – dichiara Cortese – è un film commerciale capace di raggiungere un largo pubblico e di divertire persone di tutte le età, senza però trascurare la realtà dei nostri protagonisti speciali. Speriamo di attirare l’attenzione su un tema ancora oggi poco affrontato e poter cancellare i frequenti luoghi comuni che lo circondano».
Dal canto suo Simonetta Magari, che oltre ad essere, come detto, direttore sanitario del Don Guanella, è docente di Disturbi del Linguaggio e Psicopatologia della Disabilità Intellettiva presso l’Università del Sacro Cuore, sottolinea come questa sia «una commedia che mette in gioco le capacità comiche e le personalità eterogenee di queste persone considerate meno abili, le quali però possono tirar fuori molte competenze di intelligenza emotiva, ciò che è dimostrato ormai da tempo da vari studi scientifici». (S.B.)
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