Maurizio Guanta, socio di Parent Project – l’Associazione di genitori di bambini e ragazzi con le forme più gravi di distrofie muscolari (Duchenne e Becker), aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – sarà domenica 15 maggio un partecipante “straordinario” alla nona tappa del Giro d’Italia 2016, la cronometro individuale di 40,4 chilometri da Radda in Chianti (Siena) a Greve in Chianti (Firenze), per accrescere la visibilità della lotta contro la patologia genetica rara con la quale convive il figlio Edy.
Guanta vive a Messina e coltiva una forte passione per la bicicletta, che coniuga da tempo all’impegno per sostenere la ricerca sulla distrofia muscolare di Duchenne e Becker, un binomio, questo, che lo ha portato appunto a organizzare, nel corso degli anni, numerosi eventi ciclistici di solidarietà nella sua Sicilia, raccogliendo un sostegno e una partecipazione sempre più vasti e coinvolgendo spesso testimonial speciali come i campioni Vincenzo Nibali e Giovanni Visconti.
Ad affiancarlo, il 15 maggio, vi sarà un altro papà, vale a dire Antonio Biondi di Avezzano (l’Aquila), genitore del piccolo Denis.
Guanta e Biondi saranno assistiti nel percorso dall’ammiraglia della Polisportiva Vallerbike di Castelfiorentino e la loro iniziativa potrà contare sul supporto organizzativo della Fondazione L’Eroica di Gaiole in Chianti (Siena), oltre che del sostegno della FCI (Federazione Ciclistica Italiana), di RCS Sport e della RAI.
L’“avventura” dei due papà verrà presentata sabato 14 maggio, nel corso di una conferenza stampa presso il Convento di Santa Maria al Prato, a Radda in Chianti (ore 17), incontro organizzato dalla citata Fondazione L’Eroica, che servirà a sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica sulla tematica delle distrofie muscolari.
Vi interverranno, tra gli altri, Stefano Scaramelli, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Toscana e Renato Di Rocco, presidente nazionale della Federazione Ciclistica Italiana.
«La tappa del 15 maggio viene sottolineato da Parent Project – con i suoi 40,4 chilometri a cronometro nella stupenda cornice dei vigneti del Chianti, rappresenta simbolicamente, per Maurizio e Antonio, la corsa contro il tempo sperimentata da tutti i bambini e giovani che, con le loro famiglie, affrontano la vita con la distrofia muscolare di Duchenne che insieme alla distrofia di Becker è una malattia di carattere degenerativo; pertanto è fondamentale sostenere il più possibile la ricerca scientifica, che negli ultimi vent’anni ha fatto importanti passi avanti e dalla quale i giovani pazienti e le persone a loro vicine aspettano risultati che possano migliorare il più possibile e sempre di più la qualità e l’aspettativa di vita».
«Non c’è ambiente che si adatti bene come il ciclismo a questa causa – aggiunge dal canto suo Giulia Scala, “storica” volontaria degli eventi ciclistici organizzati da Maurizio per Parent Project – sia per il significato metaforico che la disciplina porta con sé, sia per l’amore con cui questo meraviglioso sport riesce a donare alle persone che chiedono una mano. La storia di Maurizio e Antonio, che combattono una battaglia contro la Duchenne con un coraggio pazzesco, è entrata nel cuore degli appassionati e non solo. Essi correranno per continuare ad aggiungere mattoncini di speranza verso una cura definitiva per questo nemico che è la Duchenne». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Roberto Zoffoli (r.zoffoli@parentproject.it).