Siciliano d’origine e berlinese di adozione, il poeta Giuseppe Giuranna, persona sorda, si è formato alla scuola di recitazione dell’ENS di Palermo (Ente Nazionale dei Sordi), avendo l’occasione di conoscere e apprendere da artisti sordi internazionali come Bernard Bragg, Joel Lienel e Debbie Rennie.
Ha partecipato a manifestazioni come il Festival Nazionale di Teatro in Germania, dove ha ottenuto premi nel 2004 per la regia di Martha e nel 2009 per quella di Deafworld. Nel 1993 ha avuto un piccolo ruolo nel film di Giuseppe Tornatore L’uomo delle stelle, per poi ritornare al teatro. Dal 1985 gira l’Europa come attore in spettacoli scritti e diretti anche dalla sorella Rosaria, con la quale ha pubblicato nel 2003 Sette poesie in Lingua dei Segni, per i tipi di del Cerro).
Proprio Giuseppe Giuranna sarà il protagonista, sabato 21 maggio a Siena (Mason Perkins Deafness Fund ONLUS, Via Tommaso Pendola, 37, ore 18-20), del workshop Visual Vernacular, arte ancora poco nota in Italia, che egli stesso ha contribuito a far conoscere e diffondere in Germania.
L’appuntamento proseguirà il ciclo di iniziative denominato 9 Segni d’Arte, ampiamente presentato a suo tempo dal nostro giornale, cartellone di appuntamenti dedicati all’arte e all’accessibilità, promosso e organizzato dall’Associazione senese Mason Perkins Deafness Fund ONLUS, insieme all’OPPI (Organizzazione per la Preparazione Professionale degli Insegnanti), ente che opera a Milano nella formazione di professionisti e persone sorde, alla CounseLis, scuola di insegnamento e aggiornamento sulla Lingua dei Segni e l’interpretariato, con sede a Napoli, e al Museo Tattile Statale Omero di Ancona.
Durante l’incontro del 21 maggio, dunque, si ripercorrerà la storia del Visual Vernacular e della sua origine. «In realtà – spiega a tal proposito Giuranna – le persone sorde hanno già una sensibilità visiva, perché osservano e imparano tutto con gli occhi. La differenza la fa la consapevolezza linguistica e la conoscenza delle regole necessarie per creare una composizione segnata». Per lui, che ha cominciato a comporre da bambino e ad esibirsi con sue poesie già a 12 anni, la consapevolezza è arrivata dopo l’incontro con il citato Bernard Bragg, proprio l’artista americano che ha coniato il termine stesso di Visual Vernacular, riferendosi a una particolare tecnica poetica in Lingua dei Segni.
Al workshop seguirà una performance basata sulla recitazione di alcuni dei più noti componimenti in Lingua dei Segni di Giuranna e della sorella Rosaria, pure lei presente a Siena, che ha intrapreso un percorso parallelo a quello del fratello, iniziando ad esibirsi già davanti ai bimbi dell’istituto che frequentava. «Mi mettevo davanti ai miei compagni – ricorda – e raccontavo. Loro smettevano di giocare e mi guardavano attenti. Poi, quando mi rendevo conto che si stavano annoiando, attivavo strategie per tenere alta la loro attenzione, inventando nuovi segni. Non sapevo ancora di creare poesie».
Anche per Rosaria Giuranna la consapevolezza è arrivata grazie a un incontro. «La ricercatrice Elena Pizzuto – spiega infatti – portò a Palermo Joseph Castronovo, poeta americano, grazie al quale ho potuto sperimentare le caratteristiche di una poesia in Lingua dei Segni. Da quel momento ho iniziato a riflettere sui segni, sulle configurazioni delle mani, componendo poesie che partissero proprio da queste, piuttosto che da un concetto astratto». (S.B.)
È disponibile il calendario completo del ciclo 9 Segni d’Arte. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: press@mpdfonlus.com (Luisa Carretti).