Teatro per riappropriarsi del corpo, dello spazio e del tempo
È quello di “Alice”, rappresentazione andata in scena grazie all’incontro tra l’Associazione Amici dei Bimbi, il gruppo di ricerca artistica Dynamis e l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, un «teatro come terapia – scrive Marco Piazza – per adolescenti i cui disturbi appartengono alla famiglia delle dismorfofobie (non accettazione del proprio corpo), persone come l’Alice di Lewis Carroll, che nel Paese delle Meraviglie impara a confrontarsi con il mondo, a sentirsi “matta tra i matti”, ad accettare e ad amare il suo corpo, anche quando cambia, si contrae e si allarga»