È un’occasione speciale, quest’anno, quella che oggi, 8 giugno, coincide con la presentazione a Roma, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Filomena Albano, del 9° Rapporto di monitoraggio sull’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) in Italia. Proprio nei giorni scorsi, infatti, ed esattamente il 27 maggio, vi è stato il venticinquesimo anniversario della ratifica di quella Convenzione da parte del nostro Paese, con la Legge 176/91.
«E tuttavia – come spiegano dal Gruppo CRC, che ha proceduto alla stesura del documento – nel Rapporto viene messo in luce come tanti princìpi enunciati nella Convenzione non abbiano ancora trovato piena applicazione nel nostro Paese e le ben 143 Raccomandazioni rivolte alle Istituzioni e contenute nel Rapporto stesso fanno riflettere su come il cammino sia ancora lungo».
Come ricordiamo più dettagliatamente nel box in calce, del Gruppo CRC fanno parte ben 91 organizzazioni, tra le quali, dal 2014, anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che fa valere la propria presenza in modo sostanziale, ponendo in piena luce le gravi condizioni di discriminazione e di violazione dei diritti umani, subiti ancora sin troppo spesso dai bimbi e dalle bimbe con disabilità, per definizione “i più vulnerabili tra i vulnerabili”. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: coordinamento@gruppocrc.net.
La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. L’Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991 con la Legge 176/91. Ad oggi essa è stata ratificata da oltre 190 nazioni, cioè praticamente da quasi tutti i Paesi, ed è lo strumento internazionale più ratificato al mondo.
Per verificare che i princìpi sanciti dall’importante documento siano effettivamente rispettati, le Nazioni Unite chiedono ad ogni Stato di redigere e presentare ogni cinque anni un rapporto. Inoltre, per dare voce anche al punto di vista della società civile, le Organizzazioni Non Governative e del Terzo Settore hanno la possibilità di elaborarne uno supplementare.
Per questa ragione, dalla fine del 2000 è attivo in Italia il Gruppo di Lavoro per la CRC che l’anno successivo ha redatto un rapporto sulla condizione dell’infanzia in Italia, supplementare a quello che il Governo Italiano aveva precedentemente presentato alle Nazioni Unite.
In seguito il Gruppo di Lavoro ha deciso di proseguire nella sua opera di monitoraggio, redigendo annualmente un rapporto di aggiornamento che verifica lo stato di applicazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel nostro Paese.
Sono oggi ben 91 le associazioni e le organizzazioni non profit a far parte del Gruppo di Lavoro per la CRC (in loro rappresentanza, per elaborare il Rapporto di quest’anno, hanno lavorato 124 operatori del Terzo Settore) e a coordinarle è Save the Children Italia.
Tra di esse – dal 2014 – vi è anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), insieme, tra le altre, all’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), alla SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), all’Associazione L’abilità di Milano e alle Fondazioni Emanuela Zancan e Paideia.
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