«A poco più di tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico 2016-2017, la Città Metropolitana di Milano non ha ancora dato avvio alla richiesta di attivazione dei servizi educativi e di trasporto per gli alunni con disabilità. E tuttavia, con una nota del 25 maggio scorso, annuncia di voler censire “il fabbisogno degli studenti con disabilità del territorio” e per raggiungere questo obiettivo chiede il coinvolgimento delle famiglie, che sono invitate a consegnare “in tempi brevi” alla scuola e agli istituti frequentati dai figli la stessa documentazione che viene presentata per la richiesta dell’insegnante di sostegno, ovvero il Verbale di Individuazione di Alunno in Situazione di Disabilità e la Diagnosi Funzionale. Ebbene, da tale documento emerge, ancora una volta, il rimpallo di responsabilità in merito all’individuazione dell’ente che deve fornire i servizi di assistenza alla comunicazione, l’assistenza ad personam e il trasporto per gli alunni con disabilità. La rilevazione sul fabbisogno, scrive infatti la Città Metropolitana, viene effettuata “in attesa della compiuta individuazione da parte di Regione Lombardia dell’Ente al quale competono le funzioni in materia di inclusione scolastica e al conseguente trasferimento delle risorse economiche necessarie alla copertura dei costi” ».
È quanto si legge in una nota della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che costituisce la componente lombarda della FISH e per la quale Laura Abet, avvocato del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” della stessa LEDHA, sottolinea come «in realtà tale individuazione sia già stata fatta». «La Regione Lombardia – dichiara infatti – ha confermato con due proprie Leggi (Leggi Regionali 19/15 e 32/15) agli Enti di Area Vasta (ex Province e Città Metropolitana di Milano) le competenze in merito ai servizi di assistenza e trasporto per alunni e studenti con disabilità. Quindi non si comprende, da un punto di vista strettamente legato alla gerarchia delle fonti, come si possa fare una simile affermazione. Dietro un presunto problema di competenze, pertanto, altro non si può nascondere che il problema delle risorse».
«Ecco perché – secondo Donatella Morra, referente di LEDHAscuola – occorre un’azione di protesta decisa» e il riferimento è segnatamente al recente rilancio della campagna LEDHA Vogliamo andare a scuola!, iniziativa degna di essere presa a modello anche in altre Regioni, come avevamo sottolineato qualche giorno fa, ricordando ad esempio l’analoga azione attuata dalla FISH Campania, per chiedere appunto alle Province e alla Città Metropolitana di Milano di attivare tempestivamente e in maniera completa i servizi necessari a garantire il diritto allo studio per alunni e studenti con disabilità.
In tal senso Morra ribadisce l’invito alle famiglie a inviare alla Città Metropolitana di Milano le lettere/diffida di cui la LEDHA ha proposto un facsimile, perché «solo un’azione di protesta decisa, che coinvolga il maggior numero di famiglie possibile, può smuovere l’inerzia delle Istituzioni tutte (Stato, Regione, Province e Città Metropolitana) e indurle a interrompere il ping pong delle responsabilità, prendendo decisioni concertate, stabili e durature, che rispettino il pieno diritto delle persone con disabilità all’istruzione».
«Resta per altro aperta – si legge ancora nella nota della LEDHA – la questione dei costi. Infatti, i finanziamenti regionali – erogati in via “straordinaria” solo per il 2015 – sono fermi al palo, mentre quelli statali a Province e Regioni non sono ancora pervenuti. Si tratta di 30 milioni di euro per il 2015 (stanziati ma non ancora incassati) e 70 milioni di euro per il 2016 che, verosimilmente, arriveranno ad anno scolastico 2016-2017 già iniziato».
Di fronte a tale situazione, particolarmente duro è il commento di Alberto Fontana, presidente della LEDHA, che dichiara: «Manca poco all’inizio delle vacanze estive e nuovamente le famiglie di studenti e ragazzi con disabilità si ritrovano nella situazione di non sapere se e in quali modalità verranno attivati i servizi di assistenza e trasporto cui hanno diritto per poter andare a scuola al pari dei loro compagni di classe. Questa situazione è inaccettabile. La normativa parla chiaro: quei servizi sono essenziali per garantire il diritto allo studio ad alunni e studenti con disabilità. Tocca quindi alle Istituzioni risolvere il problema, stanziando alle Province e alla Città Metropolitana le risorse necessarie». (S.B.)
Per ulteriori informazioni approfondimenti: Ufficio Stampa LEDHA (Ilaria Sesana), ufficiostampa@ledha.it.
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