«A pochi giorni dall’approvazione in Consiglio Regionale della Variazione Bilancio 2016-18, sono forti le preoccupazioni delle Associazioni che aderiscono alla nostra Campagna, rispetto alla situazione degli interventi sociali e sociosanitari e del loro finanziamento regionale»: lo si legge in una nota diffusa dalla Campagna Regionale delle Marche Trasparenza e diritti, cui aderiscono oltre trenta organizzazioni del Terzo Settore (volontariato, utenti, operatori, cooperazione). «Infatti – vi si aggiunge – pur se la Regione afferma la presenza, per il 2016, di disponibilità economiche pari a 70 milioni, nella proposta della Giunta non sono chiare queste voci di bilancio né alla richiesta di chiarimenti sono arrivate risposte».
Nel dettaglio delle varie questioni, a preoccupare i componenti di Trasparenza e diritti è innanzitutto «il quadro complessivo dei servizi che già nel 2015 e nei primi mesi del 2016 ha visto in molti territori regionali sospensioni di attività, riduzione nell’offerta di interventi o un aumento di contribuzione a carico degli utenti, tali in alcuni casi da pregiudicarne la fruizione, quand’anche servizi essenziali da garantire. Ricordiamo inoltre che già nel 2015 erano stati azzerati finanziamenti di alcune Leggi Regionali (giovani, detenuti ed ex detenuti, immigrazione, povertà) o ridotti considerevolmente altri (famiglia, minori, infanzia)».
«Come più volte da noi segnalato e denunciato – prosegue la nota – ad esempio nel nostro documento di marzo scorso sulle “questioni aperte” [se ne legga anche nel nostro giornale, N.d.R.], nel quale si può verificare lo stato dei finanziamenti nel triennio 2013-2015, appare molto pesante la situazione di centinaia di famiglie con congiunti ricoverati in strutture residenziali, che dal mese di gennaio dello scorso anno si sono viste assoggettare oneri per circa 1.100 euro al mese. Il promesso Fondo Regionale a sostegno non si è mai concretizzato, con una situazione molto pesante per tanti nuclei familiari letteralmente abbandonati a se stessi. E mentre resta inspiegabile il silenzio dei Comuni e dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), la Regione, nonostante i vari solleciti, si è contraddistinta per un inaccettabile silenzio. Situazione altrettanto difficile, poi, è quella dei Centri Diurni Disabili, in alcuni dei quali è stato ridotto lo standard di personale, diminuendone le attività; in altri casi, invece, i Comuni, nonostante le norme lo impediscano, chiedono agli utenti di assumere l’intera, o gran parte, della quota sociale (circa 18 euro al giorno, mettendo a rischio, anche in questo caso, la frequenza di un servizio che l’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) e i Comuni sono tenuti ad assicurare».
«L’auspicio – conclude la nota di Trasparenza e diritti – è quindi che la manovra di bilancio dia effettive garanzie, assicurando, attraverso finanziamenti certi, le risposte che molte persone da troppo tempo attendono. E dunque che i tanti milioni di euro annunciati (70) per interventi e servizi sociali e sociosanitari, siano tali ed effettivamente, da subito, spendibili». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: trasparenzaediritti@gmail.com.