La vita nuova di Matteo

La storia di Matteo, coinvolto nel progetto piemontese “VelA-Verso l’Autonomia”, che ha portato questo giovane adulto con sindrome di Down a dichiarare pubblicamente la sua “vita nuova” alla cittadinanza di Bra (Cuneo), ovvero l’ingresso in una propria casa, dimostra che accompagnare in modo personalizzato alla vita indipendente è possibile e che non esistono più scuse di fronte alle violazioni del diritto a una vita piena, spesso subite dalle persone con disabilità intellettiva

Matteo, durante il discorso pronunciato davanti alla cittadinanza di Bra (Cuneo)

Matteo, durante il discorso pronunciato davanti alla cittadinanza di Bra (Cuneo)

Come avevamo raccontato qualche mese fa, nell’aprile scorso era arrivato per Davide il momento di intraprendere il cammino della vita indipendente, inaugurando la sua nuova casa a Robilante (Cuneo), con una grande festa che aveva coinvolto tutta la cittadinanza, autorità comprese.
Davide, lo ricordiamo, è stato uno dei giovani partecipanti al progetto denominato
VelA-Verso l’Autonomia, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (CRC) e attuato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, iniziativa da noi ampiamente presentata a suo tempo. Al tavolo di coprogettazione dello stesso, ricordiamo che avevano anche partecipato organizzazioni componenti la FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Ora il suo “collega” in tale progetto, Matteo, anch’egli giovane adulto con sindrome di Down, ha festeggiato a propria volta il suo ingresso nella vita indipendente, davanti a tutta Bra, la sua città del Cuneese. A raccontarci quel momento sono Natascia Curto del
Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino e l’educatrice Daniela Gariglio.

Nessuna rivoluzione può essere silenziosa. Per questo motivo Matteo, giovane adulto con la sindrome di Down, ha deciso di festeggiare il suo ingresso nella vita indipendente insieme a tutta la Città di Bra, in provincia di Cuneo.
Davanti ad amici, parenti e alle autorità cittadine – erano presenti tra gli altri il Sindaco e alcuni Assessori – il 22 giugno ha presentato il cammino che ha svolto in un anno assieme alla famiglia, un cammino che lo ha portato in modo naturale a dare forma reale al diritto di «scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere», come sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

«L’inaugurazione della sua vita nuova», così come l’ha definita lo stesso Matteo nel suo discorso, è cominciata dopo un percorso di crescita nella dimensione dell’adultità e dell’autodeterminazione, svolto assieme alle educatrici del Progetto VelA-Verso l’Autonomia, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (CRC) e attuato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, in collaborazione con il Consorzio Intesa e la ASL di Bra. La partecipazione delle Istituzioni, del resto, non è stata solo simbolica, ma è arrivata dopo una Delibera del Comune di Bra, adottata il 17 novembre dello scorso anno, che ha contribuito a mostrare Matteo alla comunità come un cittadino con pieni diritti civili e politici, e non più come un “eterno bambino” o un “soggetto bisognoso di cure” [di quella Delibera si legga anche su queste pagine, N.d.R.].

Matteo e Davide, Bra, giugno 2016

Matteo insieme a Davide, suo “collega” nel Progetto “VelA-Verso l’Autonomia”, che aveva già festeggiato nello scorso mese di aprile il suo ingresso nella vita indipendente

E così, come detto, il 22 giugno scorso i presenti nella Sala Conferenze del Centro Culturale Polifunzionale Giovanni Arpino di Bra sono stati testimoni di un cambiamento sociale e culturale, perché l’inaugurazione della casa di un giovane con sindrome di Down è un evento fondamentale per la persona che vivrà in modo indipendente, ma è soprattutto uno spartiacque. Si è mostrato, infatti, che accompagnare in modo personalizzato alla vita indipendente nel pieno rispetto della Convenzione ONU è possibile e che non esistono più scuse o timori che reggano, di fronte alla violazione del diritto a una vita piena, spesso subita, finora, dalle persone con disabilità intellettiva: è chi predispone situazioni istituzionalizzanti a dover rendere conto del perché non mette in campo soluzioni rispettose dei diritti!

In quella serata, dunque, la Convenzione ONU ha finalmente trovato il suo reale compimento, in una dimensione comunitaria, inclusiva, di assoluta normalità che, come ha sottolineato il Sindaco, «costituisce un passo avanti per tutta la comunità».
Il lavoro di Matteo, dei sui familiari, del Progetto VelA e di tutti coloro che hanno collaborato potrà servire infatti a tracciare una via più facilmente percorribile da parte di chi, già da domani, vorrà sperimentarsi in un cammino di vita indipendente. E l’esperienza di questo giovane adulto mostra che se si lavora tutti insieme, è possibile muoversi “in direzione ostinata e contraria” rispetto a tutte le barriere sociali e culturali che ancora troppo spesso, purtroppo, impediscono l’accesso alla piena libertà e partecipazione per le persone con disabilità.

Natascia Curto fa parte del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino; Daniela Gariglio è un’educatrice attiva nel Progetto “VelA-Verso l’Autonomia”.

È disponibile sia il video del discorso pronunciato da Matteo il 22 giugno scorso, davanti alla cittadinanza di Bra, sia la puntata della web serie promossa dal Progetto VelA, che ne documenta l’ingresso nella vita indipendente. Per approfondire ulteriormente: vela@fondazionecrc.it.

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