Interviene autorevolmente la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) sulla grave situazione di disagio presente in varie Regioni del nostro Paese, rispetto alla gestione del trasporto gratuito per le scuole secondarie, dell’assistenza per l’autonomia e la comunicazione per gli alunni con disabilità visiva e uditiva nelle scuole di ogni ordine e grado e per gli altri alunni con disabilità nelle scuole superiori. Problemi che il nostro giornale sta costantemente seguendo da mesi, in particolare per quanto concerne la Lombardia, la Campania e il Lazio.
«A metà luglio 2016, cioè a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico – dichiara dunque in una nota Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH – il disorientamento regna ancora sovrano! Le scuole non sanno come sarà garantita la frequenza e le famiglie sono giustamente in ansia, poiché normalmente, in passato, questi servizi erano programmati già a partire da febbraio o marzo dell’anno precedente».
Il problema, lo ricordiamo, è emerso in tutta la sua gravità da quando le Province, in seguito alla cosiddetta “Legge Delrio” (Legge 56/14, Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni), hanno cessato di gestire tali servizi. A quel punto le Regioni avrebbero dovuto affidare quelle competenze e le corrispondenti risorse ad altri Enti (Città Metropolitane, Enti di Area Vasta, Ambiti Territoriali, Associazioni o Consorzi di Comuni ecc.), ma a fronte dell’immobilismo e delle incertezze interpretative, con la Legge di Stabilità per il 2016 (Legge 208/15), si è ritenuto opportuno ribadire che tali competenze sono definitivamente assegnate alle singole Regioni, che possono attribuirle ad altri Enti. «Cosicché – viene sottolineato dalla FISH – oltre all’incertezza circa gli Enti destinatari delle competenze, è sorta un’altra incertezza per le famiglie e le scuole e cioè a quali Assessorati Regionali si intendesse attribuire la competenza e i corrispondenti finanziamenti».
«È a rischio il diritto allo studio in molte Regioni – dichiara ancora Falabella – e gli alunni con disabilità non potranno frequentare come i compagni fin dall’inizio dell’anno. In taluni casi, poi, dovranno frequentare senza tali servizi o dovranno totalmente rinunciare alla frequenza. Per questo riteniamo gravissimo il silenzio delle Regioni, nonostante la pressante azione di sensibilizzazione e protesta delle nostre Federazioni Regionali e delle Associazioni Federate».
Di fronte quindi alla violazione del diritto costituzionale allo studio, la FISH annuncia azioni legali contro le Regioni inadempienti. «Non esiteremo ad agire – sono le parole di Falabella – contro le Giunte e gli Assessori che non abbiano provveduto ad attivare in tempi utili i servizi che garantiscono la frequenza. È patente la discriminazione ai danni degli alunni con disabilità e pertanto chiederemo – oltre alla nomina di Commissari ad Acta che provvedano nel più breve tempo possibile – anche il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, come previsto dalla Legge 67/06 [“Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni”, N.d.R.]».
La FISH intende inoltre sporgere esposti-denuncia perché la Magistratura accerti se vi siano stati comportamenti omissivi che integrino il reato di interruzione di pubblici servizi e non è nemmeno esclusa l’eventualità che la Federazione si rivolga al Governo affinché – essendo questi servizi dei livelli essenziali di prestazioni relativi a diritti sociali e civili ai sensi dell’articolo 117 della Costituzione – intervenga per sanare, con le facoltà ad esso riconosciute dalla Carta Costituzionale, le inadempienze di talune Regioni.
«Ci rivolgiamo infine anche alle famiglie – conclude Falabella – chiedendo loro di farci pervenire, attraverso le Associazioni del proprio territorio, le segnalazioni di eventuali inadempienze, così da rafforzare le nostre azioni politiche e in giudizio». (S.B.)
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