«Perché sarà così importante – avevamo scritto nel giugno scorso – la pubblica presentazione al Senato del Disegno di Legge AS 2353 (Disposizioni in favore delle persone che soffrono di incontinenza), ovvero della prima Proposta di Legge Nazionale in favore delle persone che soffrono di incontinenza urinaria e fecale?». La risposta di allora è naturalmente la stessa di oggi: “semplicemente” perché si tratta di una vera e propria piaga sociale che silenziosamente coinvolge ben 5 milioni di persone, il 60 per cento delle quali donne, con costi sanitari e sociali complessivi stimati in 2,5-3miliardi di euro, tra oneri pubblici e privati. E tuttavia, nonostante la diffusione di un problema che incide pesantemente sia sulla qualità che sulla quantità di vita, solo una minoranza di persone, soprattutto donne, vincendo imbarazzo e vergogna si rivolge al medico di famiglia.
«L’incontinenza – conferma Francesco Diomede, presidente della FINCOPP, la Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che da anni si batte per ottenere l’approvazione di una norma nazionale in questo àmbito – è una patologia molto diffusa sul territorio, quanto ancora poco conosciuta. Essa incide pesantemente sulle persone che ne soffrono e, se non affrontata adeguatamente, produce grave isolamento sociale, dermatiti e vari altri problemi. Si può dire in sintesi che essa mortifichi la qualità e quantità di vita di chi ne è affetto. Il Disegno di Legge bipartisan presentato in giugno al Senato mira ad adeguare il panorama normativo italiano con l’istituzione delle Reti Regionali di Centri per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza, che possano garantire ai pazienti omogeneità e accessibilità delle cure e un’adeguata appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni».
Nel complimentarsi dunque con i Senatori proponenti (Luigi D’Ambrosio Lettieri, Emilia Grazia De Biasi, Lucio Romano, Laura Bianconi, Vincenzo D’Anna, Pietro Liuzzi, Vittorio Zizza e Maria Rizzotti, firmatari nei giorni scorsi anche di un Atto di Sindacato Ispettivo volto a impegnare il Governo), Diomede auspica a questo punto «una celere calendarizzazione della Proposta, esortando in tal senso il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso, ad accelerare l’iter burocratico, fornendo in tal modo risposte concrete ai milioni di persone coinvolte in questo problema». (S.B.)
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