Questa volta lo spunto ci viene fornito da un articolo pubblicato nella Cronaca di Napoli di «repubblica.it»(Napoli, falsi invalidi scoperti dalle telecamere: 17 persone agli arresti domiciliari per truffa) e in particolar modo dal passaggio di esso in cui scrive che «si vedono due persone, che per l’Inps erano affette da “paralisi motoria,disturbi psichici e fobie”, camminare normalmente e fare la spesa in alcuni discount di Napoli».
Ebbene, la diagnosi riportata in quell’articolo, a riprova dell’impossibilità a camminare, non è un’affermazione che dal punto di vista medico sia inopinabile. Esistono infatti molte persone affette da “paralisi cerebrale infantile” che, se la patologia ha una forma lieve, camminano con sufficiente sicurezza e possono anche riuscire a fare la spesa in autonomia. Né i disturbi psichici e le fobie sono aspetti che precludano dal poter far la spesa.
Né io né l’estensore di quell’articolo conosciamo direttamente le persone coinvolte, ma è un errore prendere alla lettera la parola “paralisi”, come se fosse un sinonimo di impossibilità a camminare. Il sottoscritto, oltre ad essere giornalista, è laureato anche in fisioterapia e ve lo può assicurare con certezza.
Purtroppo gli articoli dedicati al tema dei “falsi invalidi” continuano ad essere ancora pieni di luoghi comuni e inesattezze su quanto possano o non possano, riescano o non riescano a fare, le persone con disabilità. Al di la ovviamente del caso in oggetto e del fatto che quello dei “falsi invalidi” sia un tema reale, anche se dai numeri infinitamente più contenuti di quanto la stampa spesso riporta.