Gli alunni e gli studenti del Veneto sono già penalizzati ed è quindi necessario evitare che la situazione peggiori. Certo, non è facile, vista la scarsità delle risorse disponibili, ma si potrebbe senz’altro fare qualche cosa di più. Ad esempio, la dichiarazione rilasciata nelle scorse settimane da Elena Donazzan, assessore regionale alle Politiche dell’Istruzione, con la quale si denuncia la gravità della situazione nelle scuole del Veneto e in quelle italiane, suscita solo perplessità e per taluni aspetti anche contrarietà. Infatti, l’appello dell’Assessore ai genitori («Rivolgetevi al Governo e non alla Regione, per evitare la riduzione del numero di docenti»), è generico e propagandistico, non pone l’attenzione necessaria alle criticità della scuola ed è privo di proposte.
Come FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), privilegiamo un altro metodo: l’analisi attenta della situazione, l’approfondimento, il confronto, l’argomentazione delle critiche, le proposte. Per questo riteniamo le dichiarazioni dell’Assessore ripetitive, un lamento che non affronta i problemi, quasi un disimpegno.
Ovviamente il Gruppo Scuola della FISH Veneto – occupandosi in prevalenza di inclusione scolastica e sociale degli alunni e studenti con disabilità, che necessitano di una molteplicità di sostegni – è molto interessato al tema delle risorse e si augura quindi che l’assessore Donazzan su tale questione faccia sentire il proprio peso nelle riunioni della Giunta.
Da circa un anno, per dirne una, cerchiamo di richiamarne l’attenzione sulla grave situazione dei posti di sostegno in Veneto che, in base all’ultima statistica ufficiale pubblicata dal Ministero alla fine del 2015, risulta all’ultimo posto, con un rapporto insegnanti di sostegno/alunni con disabilità pari a 2,10, contro una media nazionale di 1,85. Non sono sottigliezze di decimali: per avere anche da noi il sostegno che hanno in media le scuole italiane, servirebbero circa 1.000 insegnanti di sostegno in più, ossia quasi due per istituzione scolastica, senza contare che altri squilibri si registrano anche a livello provinciale e abbiamo Province (Rovigo, Verona, Vicenza e Belluno) in cui quel rapporto supera o sfiora il 2,30.
Più volte abbiamo individuato nella rigidità dei criteri di assegnazione adottati dal nostro Ufficio Scolastico Regionale la causa principale di questa situazione di criticità [se ne legga anche su queste pagine, N.d.R.]: ci riferiamo in particolare alla definizione rigida del rapporto di 1 a 4 per tutti gli alunni considerati non gravi ai sensi dell’articolo 2, comma 3 della Legge 104/92. Solo in Veneto si applicano fiscalmente criteri di questo tipo, che penalizzano con risorse esigue – parliamo di 5,5 ore alla settimana nella scuola primaria e 4,5 nella secondaria – alunni che presentano anche gravi problemi sul piano educativo e didattico e che non rientrano però nella definizione di gravità, basata sui bisogni di assistenza, della Legge 104.
Dopo varie proteste, quest’anno si era aperto un piccolo spiraglio, con possibilità di deroga anche in casi non coperti dal comma 3, ma ancora una volta l’Ufficio Scolastico Regionale ha ignorato il principio del bisogno educativo e definito i Codici Clinici ICD-10 per i quali fosse possibile l’eccezione, in spregio ad ogni normativa oltre che al buon senso pedagogico.
Pertanto speriamo vivamente che l’assessore Donazzan si faccia carico di tali questioni e intervenga anche presso l’Ufficio Regionale del Ministero e non solo presso la sede nazionale.
In attesa quindi dei dati statistici del prossimo anno, che valuteremo con la consueta attenzione, rimarremo in stato di allerta, invitando le famiglie a non considerare come scontate e inevitabili le situazioni di disservizio o scarsa copertura, conseguenze di fantomatici “tagli”. Quello che sta succedendo, infatti, non deriva da “tagli” – il sostegno, viceversa, è in continua espansione – ma è la conseguenza di scelte che hanno precise responsabilità. Intenderà l’assessore Donazzan chiederne conto all’Ufficio Scolastico Regionale?
Per ulteriori approfondimenti: fishveneto@libero.it.