I parchi non si visitano, si devono vivere

«Rampe e passerelle, parcheggi riservati, segnaletica chiara anche a chi ha deficit visivi o cognitivi, aree di sosta e servizi privi di barriere: gli strumenti per l’inclusione dovrebbero essere noti a tutti i progettisti. Ma all’interno dei parchi naturali e in considerazione del loro valore per il benessere personale e sociale, bisogna rendere accessibili non solo i percorsi, ma anche le esperienze, “perché i parchi non si visitano, si devono vivere”»: è questo uno dei messaggi emersi al Parco di San Rossore (Pisa), durante un convegno dedicato all’accessibilità dei parchi naturali
Parco di San Rossore, giugno 2016
La visita al camminamento accessibile alle persone in carrozzina, che ha concluso il convegno del Parco di San Rossore (Pisa), dedicato all’accessibilità dei parchi

«Rampe e passerelle, parcheggi riservati, segnaletica chiara anche a chi ha deficit visivi o cognitivi, aree di sosta e servizi privi di barriere: gli strumenti per l’inclusione dovrebbero essere noti a tutti i progettisti. Quello che serve, in particolare all’interno dei parchi naturali e in considerazione del loro valore per il benessere personale e sociale, è fare un passo ulteriore e rendere accessibili non solo i percorsi, ma anche le esperienze, “perché i parchi non si visitano, si devono vivere”»: è questo uno dei principali messaggi emersi dall’interessante convegno intitolato Parchi naturali e didattici: una bella storia da comunicare, tutto dedicato all’accessibilità dei parchi naturali e svoltosi qualche tempo fa presso il Parco di San Rossore (Pisa) (se ne legga anche la nostra ampia presentazione).

L’iniziativa – che ha messo a confronto progettisti, architetti, agronomi, esperti di ambiente, mobilità e comunicazione – è stata voluta da CERPA Italia (Centro Europeo per la Ricerca e la Promozione dell’Accessibilità), con la collaborazione e il contributo della Regione Toscana, del CRID-TSC (Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull’Accessibilità) e dello stesso Parco di San Rossore, «soggetti che – come si era detto a suo tempo – condividono come comune denominatore la centralità della persona, i suoi bisogni rispetto alla disabilità e vulnerabilità, il benessere ambientale e la sicurezza all’interno di una dimensione inclusiva, ossia non discriminante, avendo a cuore, contemporaneamente, l’educazione alla conoscenza e al rispetto della natura ospitante».

Attualmente, nel sito di CERPA Italia, sono già disponibili tutti gli atti del convegno e anche numerose videointerviste realizzate con relatori e ospiti, oltre a un breve reportage sul camminamento per carrozzine, che scorrendo lungo il fiume Morto Vecchio, porta fino alle dune in riva al mare del Parco di San Rossore. Ne suggeriamo caldamente la consultazione. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@cerpa.org.

Share the Post: