Quel filo rosso tra campioni paralimpici

Verrà presentato il 1° settembre a Roma, alla vigilia delle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, il progetto denominato “Memoria paralimpica. Nascita e sviluppo dello sport per disabili in Italia”, che si sostanzia nel film-documentario intitolato “E poi vincemmo l’oro”, in un archivio-web e in una mostra fotografica, il tutto per ripercorrere la storia del movimento paralimpico italiano dagli albori ad oggi
Aroldo Ruschioni
Aroldo Ruschioni, classe 1932, al tempo in cui vinse alle Paralimpiadi di Roma 1960, un oro, un argento e un bronzo, rispettivamente nel tennistavolo doppio, nella sciabola a squadre e nel nuoto a dorso

«L’obiettivo di questo progetto è stato quello di ricostruire attraverso 25 interviste e oltre 900 foto d’epoca un pezzo della storia della riabilitazione, dello sport per disabili e dell’intero Paese. Ancora oggi, infatti, sul territorio della città di Ostia, alle porte di Roma, vive un piccolo nucleo dei primi atleti paralimpici italiani, oggi settanta-ottantenni, che approdati giovanissimi al Centro Paraplegici dell’INAIL, diretto da Antonio Maglio, hanno rimesso in moto le proprie vite attraverso lo sport, divenendo i pionieri di quella grande avventura che, nei decenni successivi, sarebbe sbocciata nel movimento paralimpico».
Viene presentato così il progetto denominato Memoria paralimpica. Nascita e sviluppo dello sport per disabili in Italia, iniziativa realizzata dall’Agenzia di Stampa «Redattore Sociale», in collaborazione con Zoofactory Film Production e Kapusons Web Agency, che si sostanzia in un film-documentario di 56 minuti, intitolato E poi vincemmo l’oro, in un archivio-web e in una mostra fotografica in dodici pannelli, il tutto per ripercorrere appunto la storia del movimento paralimpico italiano dagli albori ad oggi.

L’evento di presentazione del progetto – in programma all’immediata vigilia delle prossime Paralimpiadi di Rio de Janeiro, ovvero il 1° settembre a Roma (Sede Centrale INAIL, Piazzale Pastore, 6, ore 10-13), organizzato da CIP (Comitato Italiano Paralimpico), INAIL e Fondazione Italiana Paralimpica – potrà contare sulla partecipazione, oltre che dei promotori e delle autorità, anche di alcuni dei protagonisti del film, che verrà poi trasmesso il 4 settembre da Raidue.
«Il testimone di oggi – sottolineano da “Redattore Sociale” – è stato raccolto dal CIP, che attraverso le proprie tante Federazioni e i numerosi Comitati Territoriali, promuove la pratica dell’attività sportiva tra le persone con disabilità. Il film-documentario, l’archivio web e la mostra fotografica intendono appunto tracciare quel filo rosso che da Aroldo Ruschioni ad Alex Zanardi, da Roberto Marson a Beatrice “Bebe” Vio, da Luca Pancalli a Martina Caironi e Assunta Legnante, collega i campioni di oggi a quelli di ieri». (S.B.)

È disponibile il trailer del film-documentario E poi vincemmo l’oro. Per ogni ulteriore informazione o approfondimento: Antonella Patete (antonella.patete@redattoresociale.it); Stefano Caredda (s.caredda@redattoresociale.it).

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