Vi sono ulteriori sviluppi della (triste) vicenda da noi segnalata, che ha visto l’amministratore unico di un albergo di Rimini rifiutare la prenotazione a una persona non vedente accompagnata dal proprio cane guida, in barba alle Leggi dello Stato (Legge 37/74, seguita dalle Leggi 376/88 e 60/06). Nei giorni scorsi avevamo anche riferito di come quello stesso amministratore unico, di fronte a un sit-in di protesta promosso da numerose persone con disabilità visiva dell’Associazione Blindsight Project, avesse deciso di rivolgersi alle Forze dell’Ordine, ottenendo un vero e proprio “effetto boomerang”, vale a dire una multa di oltre 800 euro, oltre a una segnalazione alla procura della Repubblica.
Di altre reazioni – e in particolare di quella espressa dall’organizzazione FederASMA – riferiremo ben presto in altra parte del giornale, dando spazio anche alla motivata replica di Laura Raffaeli, presidente di Blindsight Project.
Qui registriamo invece l’iniziativa attuata dall’UICI Nazionale (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che già si era espressa a suo tempo con una dura presa di posizione.
«A seguito del rifiuto dell’accesso alla struttura alberghiera nei confronti di una persona non vedente accompagnata dal proprio cane guida – si legge dunque in una nota diffusa dall’UICI – da parte della gestione dell’Hotel St. Gregory Park di Rimini, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che per legge e per statuto rappresenta e tutela i diritti e gli interessi di tutti coloro che soffrono di minorazioni visive, per la sua gravità e mancanza di qualsivoglia plausibile giustificazione o passo indietro da parte della gerenza dell’Hotel, ha dato mandato negli scorsi giorni allo Studio Legale Carta di procedere con una diffida formale nei confronti della struttura alberghiera dal reiterare condotte similari a quella adottata nei confronti della Signora Rosito [la signora pugliese che si era vista rifiutare la prenotazione, N.d.R.], giacché in violazione della normativa posta a tutela dei ciechi accompagnati da cani guida e di quella volta a contrastare le discriminazioni nei confronti di persone con disabilità, nonché un invito a rappresentare all’interessata, in forma sia privata che pubblica, le doverose scuse per il pregiudizio alla stessa arrecato».
«L’Unione – prosegue la nota – si riserva di adire le vie legali per la tutela degli interessi collettivi dall’Ente rappresentati e di rivolgersi alle autorità amministrative competenti ad adottare le determinazioni finalizzate sia a sanzionare la sopradescritta illecita condotta, sia a prevenire la reiterazione di similari gravi compromissioni dei diritti di cittadini privi di vista».
«Si tratta di una diffida – commenta Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI – che per noi è un atto dovuto, ma che soprattutto deve servire da monito per quanti in futuro si arrogheranno il diritto di violare la legge». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Chiara Giorgi (chiagiorgi@gmail.com).
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