Si chiama Io cittadino! Piattaforma Italiana Autorappresentanti In Movimento, il primo movimento italiano di autorappresentanza (Self-Advocacy), composto da persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, collegato al movimento europeo e internazionale e presentato a Roma dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), nel corso dell’evento conclusivo (se ne legga anche la nostra presentazione) del Progetto Io Cittadino, Strumenti per la piena partecipazione, cittadinanza attiva e Self Advocacy delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, su cui ci eravamo già ampiamente soffermati sin dalla fine del 2015.
Cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, quest’ultimo, lo ricordiamo, era stato avviato un anno fa proprio per realizzare il percorso necessario allo sviluppo e all’avviamento del primo movimento di self-advocacy italiano formato da persone con disabilità, al fine di garantire a queste ultime strumenti concreti per l’affermazione del diritto all’autodeterminazione, partecipazione e inclusione nella società e per la piena valorizzazione del loro ruolo attivo di cittadini, così come sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09.
Oltre quattrocento tra persone con disabilità intellettiva, famiglie, rappresentanti delle associazioni ed esponenti del movimento italiano ed europeo delle persone con disabilità, insieme ad operatori ed esperti del settore, hanno dunque partecipato con entusiasmo ed energia a una giornata che segna sicuramente costituisce un momento molto significativo nel percorso dell’affermazione dei diritti delle persone con disabilità intellettive e/o relazionali.
Sono state loro stesse le protagoniste dell’evento, presentando il proprio lavoro e i programmi per il futuro, dopo un percorso formativo durato un anno, e affermando finalmente con convinzione il loro desiderio di essere cittadini attivi e pienamente coinvolti nella società di cui fanno parte.
Per l’occasione, quindi, si è dato ufficialmente avvio alla Prima Piattaforma Italiana di Autorappresentanti, composta oggi da una rete di undici gruppi territoriali, ma aperta alla partecipazione di tutti, che avrà l’obiettivo di garantire uno spazio di partecipazione concreto e costante alle persone con disabilità intellettiva, offrendo loro supporto, formazione/informazione e aiuto tra pari, per la difesa e tutela dei loro diritti.
«Tra gli obiettivi della Piattaforma – come si legge in una nota diffusa dall’ANFFAS – vi sono quelli di diffondere e sostenere l’autorappresentanza e i diritti delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale; creare nuovi gruppi territoriali e ampliare la rete; promuovere la piena accessibilità di ogni informazione utile a svolgere il ruolo di cittadini attivi; interloquire con le istituzioni; lavorare insieme alle altre organizzazioni che si occupano di disabilità».
«La Piattaforma – spiegano ancora dall’ANFFAS – si propone inoltre di coinvolgere la totalità delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale italiane, collaborando e aprendosi anche ad altre associazioni e gruppi e prendendo attivamente parte al movimento di autorappresentanti italiano ed europeo, anche attraverso la stretta collaborazione con la piattaforma europea EPSA (European Platform of Self-Advocates)».
«Chi dice che le persone con disabilità abbiano poco o nulla da comunicare o da dire – commenta Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS -, che non siano in condizione di fare le proprie scelte, che non possano partecipare attivamente e dare un contributo di valore alla vita della propria comunità e alla società tutta, all’evento di Roma si è dovuto smentire, davanti alla chiara dimostrazione che, se adeguatamente supportate e formate, le stesse persone con disabilità possono affermare i loro diritti con determinazione e sanno difenderli con coraggio! E nel contesto culturale attuale, questa presa di coscienza dei propri diritti da parte delle persone con disabilità e il movimento conseguentemente creato, rappresentano certamente una novità rivoluzionaria».
«Grazie al Progetto Io cittadino e alla nascita di questa piattaforma – prosegue Speziale – oggi più che mai le persone con disabilità intellettive possono avere uno spazio per esprimere le proprie idee, opinioni e richieste rispetto a questioni che riguardano la cura e l’assistenza, i servizi e i diritti e doveri. Si tratta, lo ribadisco, di una novità rivoluzionaria e di un percorso sicuramente non semplice. Da oggi, però, possiamo sentirci orgogliosi, come ANFFAS e in primis a nome delle famiglie che rappresentiamo, di affermare che anche in Italia è presente un movimento per l’autorappresentanza che mette al centro la persona con i suoi diritti umani, compresi quelli legati all’autodeterminazione e all’autoaffermazione, partecipazione e inclusione nella comunità, in condizioni di eguaglianza e pari opportunità con tutti gli altri».
Da ricordare infine che a partire dal 19 settembre è stata avviata una campagna di sensibilizzazione relativa al progetto e presentato uno spot promozionale (lo si veda qui). (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net (Roberta Speziale).
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