Già da alcuni giorni tutti gli Istituti Scolastici statali e non statali possono registrarsi nel sito dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) al progetto formativo di e-learning (“teleapprendimento”) denominato Dislessia Amica, volto a rendere la scuola effettivamente inclusiva per gli alunni con DSA (disturbi specifici di apprendimento).
Insieme all’AID – che dal 4 al 10 ottobre sarà anche impegnata con la Prima Settimana Nazionale della Dislessia, voluta in occasione del sesto anniversario della Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) – a promuovere la bella iniziativa è stata la Fondazione TIM, d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.
Rivolto alla scuola primaria e a quella secondaria di primo e secondo grado, il progetto è caratterizzato da un percorso di circa quaranta ore, articolate all’interno di quattro diversi moduli (Competenze organizzative e gestionali della Scuola; Competenze osservative dei docenti per la progettazione efficace del PDP [Piano Didattico Personalizzato, N.d.R.]; Competenze metodologiche e didattiche; Competenze valutative), e prevede videolezioni, indicazioni operative e approfondimenti. A conclusione di ogni modulo, i docenti partecipanti sosterranno una verifica per accedere alla fase successiva.
In fase di registrazione, ogni scuola potrà scegliere (previo esaurimento posti) il periodo in cui intraprendere il percorso formativo nel corso del presente anno scolastico (ottobre-dicembre 2016, oppure gennaio-marzo 2017 o ancora aprile-giugno 2017). Da ricordare anche che per accedere al percorso formativo, ogni istituzione scolastica dovrà iscrivere un numero minimo di docenti.
Al termine del corso, i docenti che avranno superato i test previsti nel tempo stabilito, riceveranno un attestato di partecipazione, mentre la scuola otterrà la certificazione di Scuola Dislessia Amica.
«Abbiamo realizzato Dislessia Amica – spiega Franco Botticelli – dopo oltre un anno di ricerca e applicazione sul campo in trenta istituti scolastici, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione della Scuola sui disturbi specifici di apprendimento, che solo in Italia riguardano circa un milione e 900.000 persone. Con questo percorso, vogliamo infatti sensibilizzare e formare a livello nazionale i docenti perché realizzino una didattica adeguata agli studenti con DSA, nel rispetto della Legge 170/10». «Da notare – aggiunge – che si tratta di un progetto totalmente gratuito e ritagliato sulle esigenze del corpo docente il quale acquisirà metodologie, didattica e operatività, utili alle caratteristiche e ai bisogni di ciascuna persona».
Da segnalare infine che la tecnologia alla base della piattaforma di e-learning è stata sviluppata e realizzata da LIFE, agenzia di comunicazione integrata e partner dell’AID. (S.B.)
Ringraziamo Ilaria Sesana per la segnalazione.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: dislessiaamica@aiditalia.org.
Dislessia e altri disturbi specifici di apprendimento (DSA)
Si tratta di disturbi del neurosviluppo, che si manifestano con l’inizio della scolarizzazione, dipendenti dalle diverse modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Non sono quindi causati né da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali.
In base al tipo di difficoltà specifica che comportano, i DSA si dividono in dislessia (disturbo specifico della lettura che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo), disortografia (disturbo specifico della scrittura che si manifesta con difficoltà nella competenza ortografica e nella competenza fonografica), disgrafia (disturbo specifico della grafia che si manifesta con una difficoltà nell’abilità motoria della scrittura) e discalculia (disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo che si manifesta con una difficoltà nel comprendere e operare con i numeri).
Le difficoltà dei bimbi con DSA solitamente ne condizionano anche in modo pesante le prestazioni scolastiche, anche perché non sempre gli approfondimenti diagnostici vengono svolti tempestivamente (ancora tanti bambini accedono infatti ai servizi alla fine della scuola elementare o alla scuola media), a causa di una sbagliata interpretazione o sottovalutazione del problema. Si parla ancora, ad esempio, di pigrizia, demotivazione o disagio psicologico, problemi che senz’altro a volte possono essere associati al disturbo, ma che rappresentano dei correlati o delle conseguenze dei DSA, non la causa.
Per ridurre l’interferenza di questi disturbi, è possibile ricorrere all’ausilio di strumenti compensativi e dispensativi, appositamente previsti dalla normativa italiana (Legge 170/10).
Ad occuparsene, nel nostro Paese, vi sono organizzazioni come l’AID (Associazione Italiana Dislessia) o forum come Dislessia Online.