Maestre con il trolley in mano

«Per coprire il sostegno – denuncia Arianna Felicetti dell’ORSA (Organizzazione Sindrome di Angelman) – alcune maestre del Municipio XI di Roma sono costrette a un doppio ruolo, mentre altre vengono chiamate quotidianamente da fuori Roma, per ricoprire solo per un giorno quel ruolo, e trolley alla mano si recano presso la scuola che le ha convocate». Non bastano dunque i servizi di assistenza e trasporto mancanti in varie Regioni o i tanti edifici che continuano ad essere inaccessibili: ecco un altro tassello che si aggiunge ai numerosi ostacoli in cui si imbattono gli studenti con disabilità

Particolare di foto di donna con il trolley in manoProprio negli stessi giorni in cui abbiamo dato spazio al questionario sui disservizi riguardanti gli alunni con disabilità nel Lazio, lanciato dalla FISH Regionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), per poter «condurre azioni mirate a garantirne i diritti fondamentali», e in un quadro nazionale che dalla Lombardia alla Sicilia, dalla Campania al Veneto, vede innumerevoli problemi per questi studenti, senza dimenticare la scarsa accessibilità ancora presente in troppi edifici scolastici, registriamo anche la denuncia di Arianna Felicetti, responsabile per il Lazio dell’ORSA (Organizzazione Sindrome di Angelman), che alla testata «FreedomPress.cc» ha dichiarato: «Assistiamo inermi anche quest’anno al gravoso problema relativo alle insegnanti di sostegno, che costringe molti bambini del nostro Municipio [il Municipio XI di Roma, N.d.R.] a sentirsi ancora più marginalizzati ed esclusi dal resto della classe. Per cercare di tamponare questa situazione, dovuta alla mancanza di fondi e di stabilizzazione delle maestre, alcune di esse sono costrette a ricoprire un doppio ruolo. In altri casi, invece, delle maestre, chiamate quotidianamente per ricoprire solo per un giorno quel ruolo, vengono chiamate addirittura da fuori Roma e trolley alla mano si recano presso la scuola che le ha convocate. Pertanto questi episodi non fanno altro che peggiorare la situazione di questi bambini, che invece avrebbe bisogno di figure certe e non di fugaci apparizioni».

«Questa situazione – ha affermato ancora Felicetti – è figlia purtroppo di una precisa scelta politica a livello nazionale, quella ovvero di tagliare i fondi per il sociale sempre di più, tant’è che tante famiglie oramai iscrivono i propri figli presso gli istituti privati che garantiscono questo servizio». «Chiediamo quindi che lo Stato, il Comune di Roma e il Municipio XI della Capitale – è stato il suo appello conclusivo – si facciano carico di questa responsabilità, che si possa risolvere questa situazione il più velocemente possibile, ma soprattutto che non si ripresenti all’inizio di ogni anno». (S.B.)

Ringraziamo Sonia Di Lenarda per la segnalazione.

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