È ormai da tempo che i Vigili del Fuoco dedicano attenzione ai temi esaminati a Firenze [in occasione della quinta Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità, 16-17 settembre 2016, N.d.R.], in un percorso che gradualmente si è evoluto, al passo con lo sviluppo della nostra società, partendo dalla sicurezza delle persone con disabilità, per giungere a una più matura sicurezza inclusiva, la cui differenza non è solo lessicale.
Si pensi solo al fatto che in un decreto sui temi della prevenzione incendi pubblicato nell’agosto del 2015, il termine inclusione è diventato formalmente parte integrante del vocabolario di questa materia e, quindi, del progetto della sicurezza antincendio.
Ma anche sugli aspetti del soccorso alle persone con esigenze specifiche i Vigili del Fuoco hanno profuso impegno e risorse. Un esempio è la pubblicazione delle linee guida sulla gestione dell’emergenza in cui sono coinvolte queste persone, ma anche l’effettuazione di esercitazioni con il loro diretto coinvolgimento, un altro esempio in cui l’inclusione diventa parte integrante del soccorso.
Torniamo per un attimo ai recenti giorni di grande impegno e sofferenza, legati al terremoto del 24 agosto nel Centro Italia.
La gestione del soccorso nelle zone terremotate è stata complessa per le difficoltà dello scenario e la violenza dell’evento. I Vigili del Fuoco si sono prodigati in un’opera che ha valso l’estrazione dalle macerie di circa 250 persone, di cui almeno 215 effettuate da essi stessi.
In tale circostanza ha giocato un ruolo fondamentale la formazione degli operatori che coordinavano gli scenari operativi e nel cui àmbito è stata incontrata anche la disabilità; la formazione, infatti, ha permesso loro di operare con la massima consapevolezza ed efficacia, oltre che sensibilità. Anche in tale frangente si è fatto soccorso inclusivo.
Forse pochi sanno che queste modalità hanno posto il nostro Paese – proprio tramite le attività del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – in linea con le indicazioni della Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità, che si esprime in merito con il suo articolo 11*.
Ma come si stanno evolvendo queste esperienze e quali sono i progetti per il futuro? Per affrontare queste problematiche è stato dapprima istituito uno specifico Osservatorio composto da tecnici dei Vigili del Fuoco, esperti della materia e rappresentanti delle Associazioni di persone con disabilità. Successivamente l’attenzione è stata rivolta ai seguenti due aspetti: da una parte, la condivisione di una banca dati sugli interventi di soccorso come strumento di conoscenza su questi argomenti e supporto alle strategie di sicurezza del nostro Paese. Si tratta di una banca dati arricchita in particolare dall’analisi di esperienze pratiche, tanto che durante il recente terremoto sullo scenario territoriale era presente una squadra dedicata proprio a questo argomento, con l’obiettivo di analizzare casi, per acquisire informazioni ed esperienze da condividere. Dall’altra parte, l’elaborazione di un’applicazione (App) per smartphone, da rendere disponibile gratuitamente a tutti i cittadini, con le indicazioni su come comportarsi in emergenza in presenza di persone con disabilità, ma anche sulle tematiche della disabilità che è importante conoscere nella vita quotidiana.
Sono tutte attività, queste, che si esprimeranno anche su altri versanti, di volta in volta posti all’attenzione.
C’è però un aspetto da considerare particolarmente e che merita maggiore impegno da parte di tutti: la consapevolezza rispetto alla propria sicurezza e alla possibilità di tutelare se stessi in condizioni di emergenza. Sono competenze da acquisire attraverso un percorso di informazione e formazione delle persone e dei loro familiari, certamente i primi che hanno la possibilità di rispondere in tali occasioni.
Anche su questi aspetti i Vigili del Fuoco sono impegnati a sviluppare le proprie competenze, sono a disposizione in un quadro di iniziative e strumenti [si legga in tal senso il nostro resoconto di due recenti incontri ad Ascoli Piceno e Rieti, N.d.R.], per stimolare una cultura della sicurezza inclusiva nel nostro Paese, ma prima ancora del rispetto verso le altre persone.
I Vigili del Fuoco credono fermamente che una sicurezza inclusiva sia la sicurezza che deve essere realizzata, che la sicurezza non possa essere riservata ad alcuni ed escludere altri, che essere capaci di soccorrere tutti significhi soccorrere meglio.
La sicurezza inclusiva richiede impegno, attenzione, miglioramento continuo: è ciò che cerchiamo di fare giorno dopo giorno, con determinazione, ricercando gli strumenti fisici e di formazione più adatti e più aggiornati, con fatica ma con passione ed emozione, con la gioia dei salvataggi e con il dolore per le sofferenze che incontriamo, che restano nei nostri ricordi, ogni giorno, e che ci legano indissolubilmente a questo incredibile mestiere.
*Composto di un unico comma, l’articolo 11 della Convenzione ONU recita: «Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie – Gli Stati Parti adottano, in conformità agli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario e le norme internazionali sui diritti umani, tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali».
Ringraziamo Stefano Zanut per la segnalazione.
Direttore Centrale per l’Emergenza e il Soccorso nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e presidente, nello stesso, dell’Osservatorio sui Temi della Sicurezza e del Soccorso delle Persone con Esigenze Speciali. Testimonianza inviata alla quinta Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità, Firenze, 16-17 settembre 2016.
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