Quelle famiglie che non possono mandare i figli a scuola

L’ANFFAS della Sicilia torna ancora una volta a denunciare la drammatica situazione degli studenti con disabilità nell’Isola, che le loro famiglie preferiscono tenere a casa, «per evitare il verificarsi di più gravi eventi riguardanti la loro stessa incolumità o il loro equilibrio psicofisico rispetto agli altri alunni». «Continueremo ad essere sempre pronti al dialogo e al confronto con tutti - dichiarano dall’Associazione -, ma non possiamo ovviamente tralasciare l’ipotesi di porre in essere ogni azione di tutela dei diritti di questi alunni e delle loro famiglie»

studio-29«Errata distribuzione sul territorio di docenti specializzati per il sostegno, utilizzo di insegnanti di sostegno non specializzati (per effetto di un accordo siglato tra l’Ufficio  Scolastico Regionale e le maggiori Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e in assenza delle parti sociali rappresentative della disabilità), atavica carenza di risorse dei Comuni che per la scuola dell’infanzia, primaria di primo grado e secondaria di primo grado sono gli Enti preposti all’erogazione dei servizi di trasporto e assistenza all’autonomia e comunicazione. E a tutto questo, come più volte denunciato, si aggiunge la disastrosa e surreale situazione giuridico/amministrativa delle ex Province, già deputate all’erogazione dei servizi di trasporto e assistenza all’autonomia e comunicazione per le scuole secondaria di secondo grado e la non conclusa formazione dei collaboratori scolatici alle mansioni di assistenza igienico-personale o il loro rifiuto a svolgerle, pur in presenza di una dura Sentenza pronunciata recentemente dalla Corte di Cassazione [Sentenza n. 22786/16, N.d.R.]. Una situazione paradossale e platealmente illecita rispetto alle Leggi Italiane, al disposto della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e alla dignità stessa delle persone».
L’ANFFAS Sicilia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) torna in una nota a denunciare la drammatica situazione degli studenti con disabilità nell’Isola, rispetto alla quale, si aggiunge, «non conforta nemmeno il recente riparto  di risorse economiche da parte della Regione agli Enti Locali, compresi i Liberi Consorzi Comunali, che assegnano risorse così esigue, da potere soddisfare l’erogazione dei servizi solo per qualche mese, se non addirittura per  qualche settimana, non garantendo alcuna continuità scolastica».

Succede così, riferiscono dall’ANFFAS, che «le madri siano disperate e gli alunni e studenti con disabilita si chiedano perché debbano essere costretti a casa, mentre i loro compagni possono frequentare regolarmente la scuola. E così, purtroppo, i genitori, angosciati e preoccupati persino per l’incolumità dei loro figli e consapevoli della non concreta fruibilità del diritto allo studio, nonostante i ripetuti appelli della nostra Associazione a portare i ragazzi a scuola, preferiscono non far frequentare loro le lezioni».
Un atteggiamento, questo, che l’ANFFAS siciliana non si sente certo di censurare. «Le Associazioni di familiari – si legge infatti nella nota -, spogliandosi dalla quotidiana funzione di collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni e di soggetti del Terzo Settore non profit, non possono dimenticare le quotidiane vesti di madre, padre, fratello o sorella di alunno con disabilità, riconoscendo che diventa difficile non condividere questa amara scelta, compiuta non già per ledere il diritto all’istruzione – leso dallo Stato! – ma per evitare il verificarsi di più gravi eventi riguardanti l’incolumità stessa dei ragazzi e il loro stesso equilibrio psicofisico rispetto agli altri alunni. Perché, infatti, gli alunni con disabilità, se frequentanti, vengono spostati in qualche altra sala della scuola? Perché i genitori devono patire il disagio di essere chiamati sul luogo del lavoro e “invitati” dagli e dalle insegnanti a recarsi a scuola e portare con sé il figlio/a a casa? Perché devono essere chiamati per occuparsi della loro igiene personale?».

Tutti quesiti che continuano a restare senza risposta, di fronte ai quali l’ANFFAS sottolinea come «più volte e in più sedi abbiamo ribadito la necessità che tutti – Assessorati Regionali, Ufficio Scolastico Regionale, Uffici Scolastici Provinciali, Dirigenti Scolastici, Uffici dei Servizi Sociali Comunali – e per tempo, adempiano ai propri compiti e funzioni, affinché agli alunni con disabilita sin dal primo giorno di scuola siano garantiti i necessari sostegni e supporti, in modo da consentir loro, al pari di ogni altro alunno e studente, di frequentare le lezioni, di vivere la scuola, e di sentirsi inclusi nell’ambiente scolastico. Continueremo quindi ad essere sempre pronti al dialogo e al confronto con tutti, ma non possiamo ovviamente tralasciare l’ipotesi di porre in essere ogni azione di tutela dei diritti degli alunni e studenti con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffasicilia.net.

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