L’afasia ti lascia senza parole

Verrà proiettato per tutto il mese di ottobre nelle principali sale cinematografiche di Torino e di altre località del Piemonte, oltreché sui monitor delle stazioni Metro del capoluogo piemontese, lo spot “L’afasia ti lascia senza parole”, promosso dalla Fondazione Carlo Molo, in vista della Decima Giornata Nazionale dell’Afasia del 20 ottobre. Le persone con afasia, vale la pena ricordare, hanno un problema a convertire le rappresentazione mentali in qualcosa di fisico, attraverso una parola che non arriva
Spot della Fondazione Carlo Molo, ottobre 2016
Un’immagine dello spot promosso dalla Fondazione Carlo Molo di Torino

Verrà proiettato per tutto il mese di ottobre nelle principali sale cinematografiche di Torino e di altre località del Piemonte (Ivrea, Fossano, Piossasco), oltreché sui monitor delle stazioni Metro del capoluogo piemontese, lo spot intitolato L’afasia ti lascia senza parole (lo si può vedere a questo link), promosso dalla Fondazione Carlo Molo di Torino.
Questa campagna di comunicazione – voluta in occasione della Decima Giornata Nazionale dell’Afasia del 20 ottobre prossimo – si avvale della collaborazione di AITA Piemonte (Associazioni Italiane Afasici), ALICE Subalpina e ALICE Piemonte (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), oltreché di GTT (Gruppo Trasporti Torinesi). A patrocinarla, inoltre, è stata la Città di Torino e a fornire il proprio contributo Reale Mutua.
Realizzato da Bruno Ugioli, con le musiche gentilmente concesse da Max Casacci e Ala Bianca Group, lo spot vede l’attrice Esther Ruggiero che inganna il tempo alla caffetteria di Palazzo Madama a Torino, dedicandosi a uno schema di parole crociate le cui definizioni rispondono a parole significative in àmbito di afasia. A un certo punto l’attrice si alza e l’inquadratura chiude sulla pagine dove non compare alcuna parola scritta.
Le persone afasiche, ricordiamo, hanno un problema a convertire le rappresentazione mentali in qualcosa di fisico, attraverso una parola che non arriva. Si vede cioè un tavolo, si sa che è un tavolo, ma non si associa la parola tavolo a quello che si vede. Come si legge nel sito della Fondazione Molo, «parliamo di un’alterazione del linguaggio dovuta a lesioni alle aree del cervello deputate alla sua elaborazione. Le alterazioni possono riguardare vari aspetti del linguaggio: comprensione, produzione, ripetizione, strutturazione. Tra le cause più frequenti dell’insorgere dell’afasia: ictus, ischemia transitoria, emorragia cerebrale, processi espansivi (tumori), processi degenerativi (atrofie cerebrali). La disabilità che ne consegue intacca la sfera sociale e relazionale, ponendo molto spesso la persona afasica in una situazione di disagio, depressione e isolamento». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Fondazione Carlo Molo (Daniela Trunfio), daniela.trunfio@gmail.com.

Share the Post: