«Sono già passati quasi quattro mesi dall’entrata in vigore della cosiddetta Legge sul “Dopo di Noi”, ovvero la Legge 112/16, contenente Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, che è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 24 giugno scorso, dando la speranza a centinaia di migliaia di persone con disabilità e loro familiari, potenziali destinatari delle risorse finanziate dal fondo stanziato dalla stessa, di poter vedere attuate, finalmente, risposte concrete alle necessità di de-istituzionalizzazione, vita indipendente e all’abitare in autonomia, cioè al cosiddetto “Durante e Dopo di Noi”. Ma quella Legge, per produrre effetti concreti, necessita dell’emanazione dei previsti Decreti Attuativi, dei quali ancora non si ha notizia».
La denuncia proviene dall’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), che ricorda in una nota come la citata Legge 112/16 preveda appunto «l’attivazione di un Fondo Nazionale con cui finanziare misure volte alla de-istituzionalizzazione di persone con disabilità grave, progetti innovativi che consentano alle medesime il vivere in soluzioni abitative che riproducano le condizioni familiari, anche in co-housing [“coabitazione”, N.d.R.], o di rimanere con i giusti supporti presso la propria originaria abitazione insieme ad altre persone, anche prima del venir meno del sostegno familiare. La stessa Legge prevede, altresì, agevolazioni fiscali per chi voglia sottoscrivere polizze assicurative, per garantire risorse economiche con cui co-finanziare il “Dopo di Noi” di congiunti con disabilità e agevolazioni sia fiscali che tributarie per chi voglia contribuire al percorso di costruzione di un progetto per il “Durante-Dopo di noi” attraverso trust, vincoli di destinazione patrimoniali e fondi speciali».
Tutti elementi già a suo tempo giudicati con favore dall’ANFFAS, ma che, come detto, hanno bisogno dei Decreti Attuativi, per diventare effettivi, e in particolare, ricordano sempre dall’ANFFAS, del «Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, per individuare le esatte modalità con cui far operare le agevolazioni fiscali e tributarie (che doveva già essere stato emanato entro il 24 agosto scorso); del Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro della Salute e previa intesa con la Conferenza Unificata, per l’individuazione dei destinatari delle misure finanziabili e del riparto tra le Regioni del Fondo Nazionale (da emanarsi entro il prossimo mese di dicembre); del Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, previa intesa con la Conferenza Unificata, per l’individuazione degli obiettivi di servizio (da emanarsi anch’esso entro il prossimo mese di dicembre)». Senza nemmeno trascurare, aggiungono dall’ANFFAS, che «la Presidenza del Consiglio dei Ministri deve anche predisporre un’adeguata campagna per informare i potenziali destinatari e sensibilizzare l’opinione pubblica».
«Non si perda tempo! – chiede dunque Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS -, questa Legge, infatti, dichiara di voler rispondere a una situazione emergenziale, che anche noi confermiamo, e pertanto non si giustificherebbe alcun ritardo nella sua concreta attuazione. Oltre infatti ai ritardi già accumulati, non abbiamo notizie sull’uscita dei previsti Decreti, né conosciamo gli esiti dell’incontro tra gli Assessori alle Politiche Sociali delle Regioni e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, annunciato a margine della Conferenza Nazionale sulle Politiche per la Disabilità tenutasi a Firenze in settembre».
«Auspichiamo inoltre – conclude Speziale – che i Decreti Attuativi non snaturino le finalità che la Legge stessa intende perseguire, con particolare attenzione ai previsti interventi di de-istituzionalizzazione e in tal senso abbiamo avviato delle interlocuzioni – anche tramite la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) cui aderiamo – con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, rinnovando la nostra totale disponibilità al confronto e alla collaborazione nel primario interesse delle persone con disabilità e delle loro famiglie, che attendono ormai da troppo tempo risposte concrete e non oltre derogabili». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net (Roberta Speziale).
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