È in programma per il 21 ottobre ad Ancona il convegno intitolato Educazione terapeutica. Fare del terapista occupazionale, promosso dall’AITO (Associazione Italiana Terapisti Occupazionali), in occasione della Giornata Mondiale della Terapia Occupazionale (tutte le informazioni a questo link).
Particolarmente significative ci sembrano le motivazioni con le quali la FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici) ha deciso di non concedere all’evento il proprio patrocinio, tramite il seguente messaggio del presidente Vincenzo Falabella (presidente anche della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Hamndicap).
La mancata concessione del patrocinio della nostra Federazione all’evento del 21 ottobre ad Ancona offre l’occasione per alcuni spunti di riflessioni e precisazioni, utili come “suggerimento” di metodo per la costruzione di reti realmente partecipate e consapevoli.
L’indicazione di massima che vorremmo offrire con la presente comunicazione riguarda infatti la qualità e la modalità della nostra partecipazione a un convegno che, così come concepito, lascia uno spazio ridotto a momenti di dialettica costruttiva e propositiva e sembra relegare la rappresentanza delle persone con lesione al midollo spinale – tra l’altro soggetti principali dell’incontro – a un ruolo di semplici osservatori o, nella migliore delle ipotesi, a semplici certificatori di scelte prese altrove.
Il processo di costruzione di percorsi inclusivi delle persone con disabilità, a nostro avviso, deve cominciare sin dalla fase di programmazione e pianificazione delle strategie da adottare e contemplare la partecipazione attiva delle stesse persone con disabilità – nella fattispecie con lesione midollare – in tutte le fasi decisionali. Un’indicazione, questa, sancita dal principio del Nulla su di Noi, senza di Noi, che non può rappresentare solo uno slogan rivendicativo, ma crediamo debba diventare un metodo d’azione per tutte le iniziative che riguardano le decisioni sulle persone con disabilità. Le buone prassi non possono prescindere da questo principio.
Certi dunque delle valide e buone intenzioni che hanno ispirato la costruzione dell’evento convegni stico di Ancona, crediamo tuttavia che anche un approccio strettamente tecnico-clinico-professionale non possa essere esclusiva prerogativa dei soli “esperti” di settore.
Conosciamo la serietà professionale che contraddistingue l’operato dell’AITO e siamo certi dell’utilità del contributo che esso può offrire ai fini del miglioramento dell’intervento per la presa in carico globale delle persone con lesione al midollo spinale.
Ci auguriamo quindi di riuscire a individuare un percorso comune e integrato, che possa soddisfare l’appropriatezza e l’efficacia dell’intervento professionale e tutelare i bisogni e i diritti delle tante persone con lesione al midollo spinale.