Il documentario del viaggio di Dario verso l’Everest

Le limitazioni sensoriali possono influenzare la sua vita quotidiana, ma non gli impediscono affatto di viverla al meglio, se è vero che Dario Sorgato, viaggiatore in quattro continenti, che a causa di una malattia genetica ha perso il 95% del suo campo visivo, è arrivato al campo base dell’Everest, a 5.500 metri di quota. E ora è disponibile il filmato che documenta questa sua nuova sfida, sempre all’interno di un suo percorso, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla disabilità visiva
Dario Sorgato al campo base dell'Everest
Dario Sorgato al campo base dell’Everest

Era in marcia nel cuore dell’Himalaya, verso i 5.500 metri del campo base dell’Everest, quando nel marzo scorso ne avevamo raccontato la ricca storia. «Per esplorare il mondo – ci aveva detto – non servono troppi denari. Hai bisogno di tempo, tempo per organizzare gli spostamenti e tempo per spostarti. Il resto è stupore per quello che scopri».
Già, perché Dario Sorgato, trentaseienne veneto fondatore di NoisyVision, che risiede da qualche anno a Berlino e che ha via via perso il 95% del proprio campo visivo, a causa di una malattia genetica (la sindrome di Usher), ha già viaggiato per almeno quattro continenti, con la sua campagna denominata #YellowTheWorld, voluta innanzitutto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla disabilità visiva. Una campagna che naturalmente è giunta al suo “punto più alto” proprio con il viaggio verso il campo base dell’Everest, che ora è al centro di un documentario proiettato in anteprima a Berlino all’inizio di ottobre, ora disponibile a tutti per lo streaming online (a questo link).
Nel filmato – che include testimonianze provenienti da tutto il mondo – Sorgato vi spiega la motivazione, la preparazione e il completamento della sua avventura, cercando di condividere come le limitazioni sensoriali possano influenzare la sua vita quotidiana, ma non gli impediscano affatto di viverla al meglio. (S.B.)

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