Nove grandi chef che “fanno squadra” a favore del Centro Clinico NEMO di Milano, struttura multidisciplinare per la presa in carico delle persone con malattie neuromuscolari (distrofie, amiotrofie, miotonie ecc.) o con SLA (sclerosi laterale amiotrofica), della quale abbiamo recentemente segnalato anche la nuova fase di sviluppo. Il tutto per far provare il piacere del “mangiar bene” anche alle persone con disfagia, cioè la difficoltà patologica di deglutire cibo e liquidi, problema che si presenta nel 70% dei pazienti con patologie neurologiche e quasi nella totalità di chi soffre di una malattia neuromuscolare.
Consiste in questo il bel progetto denominato Aggiungi un posto a tavola, per il quale gli chef hanno elaborato ricette al tempo stesso di qualità, appetitose e facili da mangiare, anche per chi soffre appunto di disfagia. La preparazione di tali pietanze verrà poi insegnata ai pazienti, ai loro familiari e a tutti gli appassionati di cucina, attraverso articoli e video educational diffusi ogni settimana sui canali web e social di NEMO.
«Con Aggiungi un posto a tavola – spiegano dal Centro milanese – puntiamo a migliorare la qualità di vita dei pazienti con disfagia e delle loro famiglie, proponendo loro ricette pensate e realizzate da grandi chef, per essere al tempo stesso appetitose e facili da mangiare. Ispirazione del progetto è il libro Nutrirsi con gusto, nato dal coinvolgimento di due professionisti della cucina, Mauro Uliassi (due stelle Michelin) e Paolo Piaggesi, per realizzare un volume di ricette “particolari”. Il testo è stato elaborato con la collaborazione di medici specialisti in alimentazione e riabilitazione e al suo interno vengono presentati trentotto piatti, tra antipasti, primi, secondi e dolci».
Altra importante iniziativa promossa per lanciare il progetto, è il video in cui Matilde e Gaia, quattordicenni con la SMA (atrofia muscolare spinali), hanno preparato insieme a Roberto Di Pinto e Misha Sukyas un tiramisù e una crespella con i gamberi: non ricette comuni, ma studiate appositamente per essere di facile deglutizione e appetitosi, a dimostrazione del fatto che anche le persone con disfagia possono mangiare piatti golosi.
E ancora, quattro videointerviste di contenuto medico, ove altrettante specialiste del Centro NEMO promuovono la conoscenza della disfagia: Valeria Sansone, direttore clinico della struttura, spiega le caratteristiche del problema e i rischi a cui è esposto il paziente; Daniela Ginocchio, otorinolaringoiatra, illustra come ciene seguita la persona con disfagia; Gabriella Rossi, psicologa, spiega le ricadute della disfagia sulla sfera emotiva e sociale del paziente; Marina Cattaneo, dietista, si sofferma sugli accorgimenti da adottare per garantire alle persone disfagiche una corretta alimentazione.
E da ultima, ma non ultima, farà parte di Aggiungi un posto a tavola anche una cena di gala a inviti, nella galleria principale dell’Ospedale Niguarda di Milano, in cui i nove cuochi coinvolti e l’ospite speciale Davide Oldani, chef stellato, patron del “D’O” di Cornaredo (Milano), cucineranno uno accanto all’altro per NEMO. In tale occasione sarà possibile naturalmente provare di persona la diversa consistenza di una pietanza cucinata per persone disfagiche.
L’evento sarà realizzato anche grazie alla collaborazione di Identità golose, il Congresso Internazionale di Cucina e Pasticceria d’Autore. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Federico Ferrari (ferrari@secrp.com).
Gli chef che sostengono Aggiungi un posto a tavola:
° Andrea Besuschio della Pasticceria Besuschio di Abbiategrasso (Milano)
° Eugenio Boer del Ristorante Essenza di Milano
° Pietro Caroli del Trippa di Milano
° Roberto Di Pinto del Bulgari Hotel di Milano
° Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo (Torino)
° Matteo Monti del Rebelot di Milano
° Eugenio Roncoroni di Al Mercato di Milano
° Diego Rossi del Trippa di Milano
° Misha Sukyas di La Cave di Milano
La disfagia
Nell’àmbito delle patologie neurologiche, la disfagia è un problema frequente, tanto da presentarsi nel 70% dei pazienti, mentre nelle patologie neuromuscolari riguarda addirittura la quasi totalità delle persone.
Non si tratta di una malattia in sé ma di un sintomo di alcune patologie. Consiste, infatti, in una difficoltà, percepita o rilevata, di deglutire il cibo o i liquidi. Sono molto numerose le patologie a cui può accompagnarsi, acute e croniche, internistiche e chirurgiche, degli adulti e dei bambini: ad esempio ictus, malattia di Alzheimer, malattia di Parkinson, neoplasie oro-faringee, paralisi cerebrali infantili.
La disfagia comporta come possibili conseguenze diversi rischi per la salute: malnutrizione, disidratazione e di polmonite da ingestione e la stessa assunzione delle terapie può essere messa a rischio. Un ulteriore pericolo a cui sono esposte le persone con difficoltà di deglutire è il soffocamento.