Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: si attendono azioni concrete

A pochi giorni dalla Giornata Nazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 20 novembre, il Gruppo CRC – la rete di oltre novanta organizzazioni impegnate su questo fronte, tra cui anche la FISH e l’ANFFAS – chiede alle Istituzioni impegni precisi rispetto alle azioni previste in due Piani Nazionali di recente pubblicazione, quello per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva e quello per il contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori. Senza mai dimenticare che i minori con disabilità sono sempre “i più vulnerabili tra i vulnerabili”

Due bambini senza disabilità e una bambina con disabilità in carrozzina«La Giornata Nazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 20 novembre è stata una buona occasione di dibattito e scambio sulle azioni che ciascuna Amministrazione pubblica dovrà fare per concretizzare quanto previsto in due Piani appena approvati, indicando le priorità di intervento, la tempistica e le eventuali risorse disponibili».
Lo si legge in una nota prodotta da Save the Children Italia, a nome del Gruppo CRC, la rete di organizzazioni che si occupano attivamente della tutela e della promozione dei diritti dell’infanzia in Italia, ove CRC è riferito alla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

«Nel nostro 9° Rapporto di monitoraggio sull’attuazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) in Italia – prosegue la nota – era stata segnalata come novità rilevante l’approvazione da parte dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza della bozza del IV Piano Nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2016/2017, in seguito approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 agosto, adottato con Decreto del Presidente della Repubblica il 31 agosto e infine pubblicato nella Gazzetta Ufficiale lo scorso 15 novembre. Dopo un iter durato oltre quindici mesi, si attende ora la riconvocazione dell’Osservatorio Nazionale e che vengano condivise le modalità di attuazione del Piano e posto in essere un sistema di monitoraggio. Quel Piano, però, non prevede alcun finanziamento, né del resto nella Legge di Bilancio attualmente in discussione ci sono riferimenti a fondi specifici per la sua attuazione. E tuttavia, sono state avviate nel frattempo alcune azioni che possono ricollegarsi alle priorità previste nel Piano. Ad esempio, la previsione di un Fondo per la Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale, che prevede un intervento prioritario a favore delle famiglie con figli minori; oppure l’istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai 6 anni, che deve essere attuata tramite un Decreto Legislativo entro il prossimo mese di gennaio, e per la quale devono essere stanziate idonee risorse nella Legge di Stabilità».

Su un altro versante, ricordano dal Gruppo CRC – l’Osservatorio per il Contrasto della Pedofilia e della Pornografia Minorile è stato invece riconvocato il 18 novembre scorso a Firenze, in occasione della Giornata Europea per la Protezione dei Minori contro lo Sfruttamento e l’Abuso Sessuale, per discutere delle modalità attuative del Piano Biennale Nazionale di prevenzione e confronto all’abuso e allo sfruttamento sessuale dei minori, identificando per ognuna delle quattro aree strategiche un’Amministrazione di riferimento e l’istituzione da parte del Dipartimento per le Pari Opportunità di un apposito Comitato di Coordinamento per l’attuazione e il monitoraggio del Piano stesso».

Di «occasioni perdute» parla quindi la nota, rispetto al versante legislativo, riferendosi al mancato compimento di alcuni provvedimenti, «tra i quali due importanti Disegni di Legge, vale a dire la riforma del sistema di protezione e accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, approvata alla Camera il 26 ottobre scorso e attualmente all’esame in Senato. Una riforma, questa, che oltre a garantire una dignitosa accoglienza e tutela ai minori stranieri non accompagnati, costituirebbe anche un modello da seguire per altri Paesi europei. La seconda occasione perduta è relativa invece alla Proposta di Legge per l’acquisizione della cittadinanza da parte dei minorenni di origine straniera, approvata dalla Camera il 13 ottobre 2015, che mira a favorire l’acquisizione della cittadinanza per i minori di origine straniera nati e cresciuti in Italia, la cui adozione definitiva rappresenterebbe un importante passo avanti verso il riconoscimento dei diritti delle seconde generazioni».

«Ci auguriamo dunque – concludono dal Gruppo CRC – che la Giornata dell’Infanzia e dell’Adolescenza non abbia rappresentato solo un momento celebrativo, ma sia stata la reale occasione per un confronto mirato, un momento di riflessione e valutazione delle politiche e azioni attuate per bambini ed adolescenti nel nostro Paese da parte delle Istituzioni che dovrebbero garantire una governance sulle politiche per l’infanzia e adolescenza».

Come ricordiamo più dettagliatamente nel box in calce, del Gruppo CRC fanno parte ben 91 organizzazioni, tra le quali, dal 2014, anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che fa valere la propria presenza in modo sostanziale, ponendo in piena luce le gravi condizioni di discriminazione e di violazione dei diritti umani, subiti ancora sin troppo spesso dai bimbi e dalle bimbe con disabilità, per definizione “i più vulnerabili tra i vulnerabili”. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: coordinamento@gruppocrc.net.

Il Gruppo CRC
La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. L’Italia l’ha ratificata il 27 maggio 1991 con la Legge 176/91. Ad oggi essa è stata ratificata da oltre 190 nazioni, cioè praticamente da quasi tutti i Paesi, ed è lo strumento internazionale più ratificato al mondo.
Per verificare che i princìpi sanciti dall’importante documento siano effettivamente rispettati, le Nazioni Unite chiedono ad ogni Stato di redigere e presentare ogni cinque anni un rapporto. Inoltre, per dare voce anche al punto di vista della società civile, le Organizzazioni Non Governative e del Terzo Settore hanno la possibilità di elaborarne uno supplementare.
Per questa ragione, dalla fine del 2000 è attivo in Italia il Gruppo di Lavoro per la CRC che l’anno successivo ha redatto un rapporto sulla condizione dell’infanzia in Italia, supplementare a quello che il Governo Italiano aveva precedentemente presentato alle Nazioni Unite.
In seguito il Gruppo di Lavoro ha deciso di proseguire nella sua opera di monitoraggio, redigendo annualmente un rapporto di aggiornamento che verifica lo stato di applicazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel nostro Paese. Quello della primavera di quest’anno è stato il 9° Rapporto.
Sono oggi ben 91 le associazioni e le organizzazioni non profit a far parte del Gruppo di Lavoro per la CRC (in loro rappresentanza, per elaborare il Rapporto di quest’anno, hanno lavorato 124 operatori del Terzo Settore) e a coordinarle è Save the Children Italia.
Tra di esse – dal 2014 – vi è anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), insieme, tra le altre, all’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), alla SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), all’Associazione L’abilità di Milano e alle Fondazioni Emanuela Zancan e Paideia.

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