Ben noto per le sue lunghe battaglie a tutela dei diritti delle persone con disabilità, il Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti) ha indetto per domani, 30 novembre a Roma, davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze di Roma, un presidio di protesta, «attuato – come si legge nel blog dell’organizzazione – per dare sostegno a quell’emendamento concernente la richiesta di incremento di 200 milioni sul Fondo per le Non Autosufficienze».
«L’aumento del Fondo – si legge ancora nel blog – è necessario, perché, con l’approvazione del Piano per la Non Autosufficienza, battaglia portata avanti per anni dal nostro Comitato e che ha visto la luce solo nel recente mese di ottobre, la platea dei beneficiari è stata notevolmente aumentata, ma il Fondo attuale, pari a 450 milioni di euro, non potrà mai soddisfare le esigenze dei disabili italiani».
«Domiciliarità, diritto a sostegni intensivi, integrazione dei servizi sociali, sanitari, del territorio, supporto alle famiglie in cui sia presente una persona con disabilità grave, contrasto alla segregazione e all’ospedalizzazione impropria: sono questi gli obiettivi centrali del Piano per la Non Autosufficienza – dichiara Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap -, obiettivi che ci attendiamo e che sono condivisi con molte organizzazioni dell’impegno civile, perché quella delle politiche per la non autosufficienza è un’esigenza crescente, una vera emergenza, che ha spinto appunto il Parlamento a consolidare nel 2015 l’apposito Fondo, rendendolo strutturale con 400 milioni di euro di stanziamento annuale».
«Finalmente – prosegue Falabella – è stato attivato un Tavolo per costruire un Piano che definisca politiche e servizi per la non autosufficienza, tentando di fissare, grazie alla necessaria collaborazione con le Regioni, livelli essenziali che garantiscano pari trattamento in tutto il Paese, ma che consentano anche di razionalizzare e integrare il Fondo con altre risorse. A quel Tavolo partecipiamo assieme a molte altre organizzazioni, alle Regioni, all’INPS, ai Ministeri della Salute e del Lavoro e delle Politiche Sociali. E tuttavia, nonostante l’apprezzabile sforzo di rendere strutturale il Fondo e l’aumento, dal 2017, della destinazione di ulteriori 50 milioni, è convinzione consolidata che la cifra finale, 450 milioni, sia ancora insufficiente a traguardare politiche che escano dalla sperimentazione. Per questo motivo sosteniamo quell’emendamento volto ad aumentare di ulteriori 200 milioni il Fondo per la Non Autosufficienza, un emendamento che caldeggiamo e che ci auguriamo possa trovare accoglimento prima in àmbito governativo e poi nella discussione parlamentare».
Da ultimo, ma non certo ultimo, a proposito del presidio promosso per domani, 30 novembre, dal Comitato 16 Novembre, il Presidente della FISH sottolinea che «oltre a proseguire la nostra attività di sensibilizzazione presso tutte le forze politiche e presso il Governo, la nostra Federazione esprime ad esso vicinanza e solidarietà». (S.B.)
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