È sempre un piacere dare spazio alle iniziative dell’Orchestra Invisibile – inizialmente chiamata così perché non si pensava potesse esibirsi in pubblico – nata non lontano da Pavia, nell’àmbito di un’esperienza importante come la “fattoria sociale” di Cascina Rossago, specificamente studiata per ospitare adulti con autismo, prezioso e imprescindibile punto di riferimento per chiunque intenda affrontare nel nostro Paese questo tipo di problemi.
Avviato nel 2005, il gruppo è composto da quattordici percussionisti affetti da autismo e da almeno altrettanti studenti, specializzandi e docenti dell’Università di Pavia, legati dalla passione per la musica e dall’interesse per la ricerca scientifica. Si esibisce regolarmente proprio a Cascina Rossago, «con l’unico scopo – come era stato spiegato a suo tempo – di suonare assieme con piacere in uno spazio musicale condiviso, nel quale il repertorio jazz si è rivelato nel tempo come uno strumento ideale per l’equilibrio da una parte tra la stabilità delle sue strutture armoniche (le persone con autismo hanno bisogno infatti di sentire costanza, coerenza, immutabilità, in inglese sameness), e dall’altra il cambiamento reso possibile dall’improvvisazione e dalla libera circolazione delle idee musicali. Il risultato è che ogni brano eseguito dall’Orchestra arriva direttamente all’anima di ogni spettatore consapevole della portata di questa esperienza e delle barriere comunicative che i protagonisti riescono ad abbattere grazie alla musica».
Il nuovo coinvolgente ed emozionante concerto dell’Orchestra Invisibile è dunque in programma per domenica 4 dicembre allo Spazio Polifunzionale FeelingFood di Milano (Via Benaco, 30, ore 17), grazie alla cui collaborazione e a quella di MGM Alimentari, seguirà alla musica un “aperitivo rinforzato”, che darà ulteriore sostanza a questo evento di solidarietà. Tutto l’incasso, infatti, sarà destinato alla Fondazione Genitori per l’Autismo, che fa capo anch’essa a Cascina Rossago.
E in ogni caso, come sottolineano gli organizzatori, sarà ancora una volta la musica «l’ingrediente principale, una dimensione non verbale che aiuterà la comunicazione all’interno del gruppo. Grazie a questa armonia, infatti, i componenti dimenticheranno di essere davanti a un pubblico, perché, anche se conosciuto, potrebbe turbarli. Anche da questo deriva il temine “invisibile” per un’orchestra che suona unicamente per il piacere di stare insieme». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Manlio Ravasini (ester.ravasini@gmail.com).