Come avevamo segnalato nei giorni scorsi, durante uno dei principali eventi organizzati per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 Dicembre, tenutosi a Roma e denominato “Guardiamo al futuro”, era previsto anche il momento conclusivo del terzo Premio per la Drammaturgia Teatro e Disabilità, iniziativa sempre seguita negli anni anche dal nostro giornale, organizzata dall’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente) e dall’ECAD (Ebraismo, Culture, Arti Drammatiche), e rivolta «a testi teatrali – come scritto nel bando – che abbiano come tema o come implicito riferimento il mondo della disabilità, tutti i suoi protagonisti e la vita delle persone con disabilità in tutti i suoi aspetti», con particolare attenzione «ai testi che, ispirandosi alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità prestino interesse all’evoluzione del concetto di disabilità non più basato sull’approccio socio-sanitario, ma inserito nel contesto più ampio del rispetto dei diritti umani».
Ad aggiudicarsi quindi il primo premio, come deciso dalla giuria presieduta dall’attrice Pamela Villoresi, è stato il testo La carne degli angeli di Aldo Cirri, con la seguente motivazione: «L’Autore ci parla da un luogo di cura della follia, facendo dei suoi personaggi delle persone che spartiscono le stesse emozioni e passioni di coloro che vivono fuori, rendendo vivi sei personaggi in cerca di un antidoto ad ogni forma di esclusione. Una scrittura che arpeggia con sensibilità una partitura di rapporti difficili fra i ruoli istituzionali e quelli dei ricoverati, facendo di una notte e di una clinica un luogo da cui far emergere e irrompere l’immensità del cielo, sebbene visto da una finestra».
Al secondo posto si è classificato Volevo solo cambiare il mondo di Giuseppe Della Misericordia, ritenuto «un testo che chiede aiuti spettacolari per supportare un purismo da teatro giornale, ma che ha il grande merito di rendere omaggio a una donna, Gabriella Bertini, che ha dato moltissimo affinché la vita delle persone con disabilità fosse pari alle altre. Usando una modalità di scrittura teatrale da cronaca ed esposizione di puri fatti senza concedere spazio alla fiction, l’Autore è riuscito a dare un ritratto del personaggio e della lotta politica e sociale in Italia».
Di Gabriella Bertini, tra l’altro, donna con disabilità, poetessa e militante politica, grazie alle cui lotte pacifiche nel 1979 venne aperta l’Unità Spinale di Firenze e che divenne famosa negli Anni Sessanta anche per essere stata la prima donna paraplegica a guidare un’automobile, il nostro giornale ha avuto occasione di occuparsi anche recentemente. (S.B.)
Ringraziamo per la collaborazione Silvia Cutrera e Vittorio Pavoncello.