La ricostruzione e la disabilità: niente su di Noi, senza di Noi

È certamente di buon auspicio l’invito rivolto all’Associazione Zero Gradini per Tutti di Porto San Giorgio (Fermo) - che conta tra i propri “punti fermi” l’applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità - a partecipare a Macerata alla tavola rotonda intitolata “Dalla ricostruzione un nuovo modello di sviluppo”, che con l’intervento di numerosi autorevoli relatori, ha avuto al centro la ricostruzione delle varie zone delle Marche colpite dai terremoti dei mesi scorsi
Camera di Commercio di Macerata, tavola rotonda su ricostruzione post-terremoto, 15 dicembre 2016
La Camera di Commercio di Macerata, durante la tavola rotonda del dicembre scorso, dedicata alla ricostruzione successiv al terremoto dei mesi scorsi

È certamente degno di nota di buon auspicio l’invito rivolto nel dicembre scorso all’Associazione Zero Gradini per Tutti di Porto San Giorgio (Fermo), a partecipare a Macerata alla tavola rotonda intitolata Dalla ricostruzione un nuovo modello di sviluppo, promossa dalla Camera di Commercio della città marchigiana, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, l’Associazione CDO SUD e il Confartigianato locale, per riflettere e discutere, grazie all’intervento di numerosi autorevoli relatori – tra i quali lo stesso sindaco di Macerata Renato Carancini – su come erano, sono e dovranno essere ricostruite le varie zone delle Marche colpite dai terremoti dei mesi scorsi.

Presente all’incontro con una delegazione composta anche dal presidente Saverio Verone, dal socio Giuseppe Catalini (presidente del Consiglio Comunale di Porto San Giorgio) e dall’altra socia Anna Diotallevi, l’Associazione Zero Gradini per Tutti – tenendo sempre come “stella polare” l’applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – ha visto il proprio direttore Pasqualino Virgili intervenire alla tavola rotonda, ringraziando innanzitutto il coordinatore Emanuele Frontoni, presidente dell’Associazione CDO Marche Sud, «per avere voluto inserire nello studio della ricostruzione un’Associazione attiva, che vive l’esperienza della disabilità».
Virgili ha voluto poi ribadire il concetto portante della propria organizzazione, sintetizzabile così: «Ogni volta che un Comune o un Ente si prodiga nella realizzazione di una qualsiasi opera che guardi alla disabilità non deve mai permettere che lo studio di essa venga affidato solo ai tecnici di settore, ma deve sempre contare sulla presenza di persone che vivono la disabilità. Al di fuori, infatti, di tale metodo e senza collaborare con persone competenti, informate sulle norme vigenti, si continua ad errare e a creare continuamente barriere e discriminazioni». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Pasqualino Virgili (anna.pasquale@libero.it).

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