«Immagini inaccettabili che richiamano alla mente non una struttura del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ma un ospedale da campo, con condizioni disumane per cittadini e operatori sanitari. Ad essere calpestati sono innanzitutto i diritti delle persone malate, come quello alla dignità personale, alla riservatezza e alla sicurezza». Lo dichiara in una nota Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, in relazione alla vicenda dei pazienti sdraiati per terra su coperte nel Pronto Soccorso dell’Ospedale campano di Nola. «Il rischio – aggiunge amaramente – è che a breve ci chiedano di portarci il letto da casa!».
«Si sapeva del picco influenzale – sottolinea Aceti – si sapeva del freddo e quindi ci si poteva e doveva attrezzare per tempo nel garantire la gestione del possibile sovraffollamento dei Pronto Soccorso, che poi puntualmente si è verificato. E le responsabilità sono tanto a livello di singola struttura sanitaria che a livello di Regione, la quale ha tra i suoi compiti la programmazione e la verifica dei servizi. Non si può mettere i cittadini di fronte alla scelta tra il non essere assistiti o invece esserlo ma sdraiati a terra!».
«Se prima il sovraffollamento dei Pronto Soccorso – prosegue il Coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato – poteva essere considerato come una condizione straordinaria, negli ultimi anni, purtroppo, sta diventando quasi l’ordinario, prevedibile nei momenti di picco influenzale, e quindi a maggior ragione ogni struttura sanitaria dovrebbe avere un Piano di Gestione del Sovraffollamento, come raccomandato dalla SIMEU (Società italiana di Medicina Emergenza Urgenza); allo stesso tempo, nel 40% dei Pronto Soccorso manca l’Osservazione Breve Intensiva, con posti letto dedicati, come emerso da un nostro recente monitoraggio nazionale, svolto insieme alla stessa SIMEU [se ne legga ampiamente anche nel nostro giornale, N.d.R.]. E ancora, il 45% dei DEA di primo livello [Dipartimenti di Energenza e Accettazione, N.d.R.] non ha conoscenza in tempo reale dei posti letto disponibili nei reparti di tutta la struttura e questo incide su affollamento, sovraccarico del personale e qualità dell’assistenza. Sul fronte infine del personale sanitario, quest’ultimo dovrebbe essere adeguato ai bisogni di assistenza e invece siamo alle prese da anni con un blocco del turnover che sta incidendo sull’accesso e la qualità delle cure. Si dovrebbe riorganizzare e rafforzare l’assistenza territoriale, in particolare il sabato e la domenica, per ridurre la necessità di ricorrere al Pronto Soccorso».
«Ora attendiamo – conclude Aceti – di conoscere gli esiti delle ispezioni del Ministero della Salute e della Regione Campania, ma soprattutto le azioni di miglioramento che saranno messe a punto e che auspichiamo siano il frutto di un confronto anche con le Organizzazioni di cittadini». (S.B.)
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