Si impara a rendere accessibile il cinema e gli altri prodotti audiovisivi

La resa accessibile del cinema e in generale dei prodotti audiovisivi garantisce la piena fruizione da parte di un pubblico vasto e diversificato e tramite la sottotitolazione e l’audiodescrizione, vengono efficacemente supportati, tra gli altri, non udenti e ipoudenti, non vedenti e ipovedenti, immigrati con difficoltà di comprensione della lingua parlata nei film, giovane pubblico e persone con disabilità cognitiva. Tutto ciò sarà al centro del corso di formazione sull’“Accessibilità ai prodotti audiovisivi”, la cui seconda edizione partirà domani, 25 gennaio, a Torino
Gabriele Salvatores
Anche recentemente il regista Premio Oscar Gabriele Salvatores ha auspicato una diffusione sempre maggiore della resa accessibile dei film, definendo il corso che sta per partire a Torino come «un inizio promettente, che getta le basi per lo sviluppo di una nuova e necessaria figura professionale nel mondo del cinema»

«Perseguire le direttive dell’ONU – e segnatamente della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità – e quelle della Comunità Europea, volte a promuovere la totale fruizione di contenuti audiovisivi da parte dell’intera cittadinanza, tramite un corso altamente specialistico che dia la possibilità ai partecipanti di aumentare le loro professionalità nel campo cinematografico, offrendo uno sbocco professionale anche a livello internazionale»: avevamo presentato così, qualche mese fa, la seconda edizione di Accessibilità ai prodotti audiovisivi, corso rivolto a studenti laureati e vertente per lo più sulle modalità della sottotitolazione e dell’audiodescrizione, iniziativa la cui curatela è frutto di un protocollo d’intesa con l’Università di Parma e che è promossa dalla Fondazione Carlo Molo e dal programma Torino + Cultura Accessibile, insieme a Film Commission Torino Piemonte, al Museo Nazionale del Cinema, al servizio Sub Ti Access, all’Università di Torino e all’Agenzia Formativa tuttoEUROPA, con il contributo della Compagnia di San Paolo.

Curato da María Valero Gisbert, presidente del Master Degree in Audiovisual Translation (MTAV) dell’Università di Parma, il corso sta ora per cominciare, con un numero di partecipanti (26) più che raddoppiato rispetto allo scorso anno.
Accadrà esattamente a partire da domani, mercoledì 25 gennaio, con la lezione di Paolo Benvenuti (anche giovedì 26), che dal 2011 dirige il Centro Sperimentale Audiovisivo presso la Cattedra di Storia e Critica del Cinema dell’Università Firenze e venerdì 27, con Denis Brotto, docente di Iconologia del Cinema all’Università di Padova, dove coordina anche il Laboratorio di Cinema Digitale. Rispettivamente tratteranno i temi Che cos’è una inquadratura cinematografica? e Post-produzione: tecniche pratico-applicative.
Nel mese di febbraio, quindi, a condurre le lezioni, entrando nello specifico del significato e delle tecniche per la sottotitolazione facilitata e l’audiodescrizione, saranno Carlo Eugeni, traduttore, interprete, sottotitolatore, respeaker e formatore di sottotitolatori e respeaker sia per il mercato libero che per quello delle televisioni in lingua italiana, Vera Arma, presidente dell’Associazione CulturAbile, esperta di audiodescrizione, respeaking, sottotitolazione interlinguistica, LIS (Lingua Italiana dei Segni) e sottotitolazione per non udenti e la già citata María Valero Gisbert.

Per quanto poi riguarda le ore di tirocinio, esse verranno destinate alla realizzazione della sottotitolazione e dell’audiodescrizione di un film di Gabriele Salvatores, regista Premio Oscar che con convinzione ha recentemente sottolineato l’importanza della resa accessibile, dichiarando trattarsi di «un atto di civiltà, che rende fruibili i film, e i prodotti audiovisivi in genere, alle persone che soffrono cronicamente o temporaneamente di problemi uditivi, visivi, cognitivi e di alfabetizzazione». «Non solo – ha aggiunto Salvatores -, ma allarga anche il pubblico, aumentando la fruizione della cultura, e in particolare del cinema, del quale tutti noi sosteniamo e valorizziamo, oltre agli aspetti artistici, anche quelli educativi, di crescita e formazione. Mi auguro quindi che si vada consolidando l’impegno culturale da parte della filiera della produzione e della distribuzione nel promuovere la resa accessibile attraverso la sottotitolazione e l’audiodescrizione e in tal senso il corso promosso a Torino mi sembra un inizio promettente, che getta le basi per lo sviluppo di una nuova e necessaria figura professionale nel mondo del cinema». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Daniela Trunfio (daniela.trunfio@fastwebnet.it).

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