«Scatta un selfie in cui sia presente almeno una persona con sindrome di Down e partecipa al contest SelfiAMOci»: viene lanciata così la nuova iniziativa dell’AIPD di Roma (Associazione Italiana Persone Down), del tutto in linea con il tema scelto per il calendario 2017 della stessa Associazione, come avevamo riferito a suo tempo anche nel nostro giornale.
Fino al 15 febbraio, dunque, si potrà inviare un selfie, individuale o di gruppo, che meglio rappresenti i concetti di “amicizia e inclusione”. Unica regola, come detto, che all’interno della foto sia presente almeno una persona con sindrome di Down.
Tutte le immagini ricevute verranno poi pubblicate in una gallery nella pagina Facebook dell’AIPD di Roma e fino al 7 marzo sarà possibile votarle, cliccando un Mi piace sulle preferite, dopodiché entrerà in campo anche una giuria di qualità (con Mario Vintari, fotografo, Peppe Aquaro, giornalista del «Corriere della Sera» e Mariano Fanini, delegato del Lazio per la FIAF-Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), che esaminerà le prime trenta foto segnalate e premierà le tre ritenute migliori. Tutti gli scatti segnalati, per altro, verranno pubblicati nel sito dell’AIPD di Roma. (S.B.)
Alla pagina dedicata presente nel sito dell’AIPD di Roma, sono disponibili tutte le notizie sul contest SelfiAMOci. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Alessia Maestà (Ufficio Stampa e Comunicazione dell’AIPD di Roma), alessia.maesta@gmail.com.
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- L’emozione che normalizza la diversità Sentimenti ed emozioni, palpiti di cuore e lacrime, ovvero la linfa della vita: è da tutto ciò che nasce il concorso fotografico “emozionAmi” (con la A maiuscola, a contrassegnare il…
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…