Si è conclusa il 29 gennaio scorso la 34a Settimana Bianca per sciatori non vedenti, organizzata dall’ADV (Associazione Disabili Visivi), che per il secondo anno consecutivo si è svolta a Falcade, in provincia di Belluno, ma che è ormai una manifestazione a cadenza annuale avviata sin dal 1983 per le persone con disabilità visiva appassionate di sci e che, per affluenza e complessità organizzativa, si può certamente ritenere come la prima del genere in Europa.
Il tempo splendido e l’ottima neve “inventata” dai bravissimi esperti che gestiscono le piste del comprensorio di Falcade hanno favorito la preziosa e insostituibile opera delle guide dei Corpi dello Stato e dei volontari civili, consentendo a una settantina di persone con disabilità visiva di trascorrere bellissime giornate di sport. E tuttavia, quest’anno non si è discusso soltanto di superparalleli, di “cristiania a monte” o di passo di spinta, ma sono stati illustrati a una significativa platea – comprendente le alte gerarchie dei Corpi dello Stato che annualmente offrono la collaborazione dei loro istruttori – gli effetti fortemente positivi e talora meno evidenti che la pratica sportiva può offrire alle persone con disabilità e a quelle affette da problemi visivi in particolare. Ma andiamo per ordine.
Nel giorno della partenza per il ritorno a casa, il commento generale dei partecipanti – ovvio, ma sentito – è stato che i sette giorni di permanenza sulle nevi di Falcade sono trascorsi troppo in fretta. Il gruppo di una settantina di discesisti e fondisti non vedenti partecipanti a questa 34a Settimana Bianca appartiene, come detto, all’ADV, organizzazione di promozione culturale e sociale che si prefigge di massimizzare l’autonomia di chi ha problemi di vista in tutti i settori della vita, dall’istruzione scolastica all’impiego degli ausili informatici, fino al superamento delle barriere architettoniche di tipo percettivo, ossia quelle molto spesso trascurate da chi compie opere pubbliche o realizza strutture private aperte al pubblico.
La varietà delle piste di discesa raggiungibili da Falcade con i modernissimi impianti di risalita e la cura nel mantenimento del manto nevoso sono state molto importanti per assicurare anche i notevoli progressi stilistici ottenuti dai partecipanti, agevolati dall’assenza di eccessive gibbosità, ostacoli che essi non potrebbero percepire visivamente in modo preventivo. Ugualmente perfetta si è presentata la pista di fondo, una delle più interessanti e belle d’Europa.
«Lo sport è sicuramente uno dei modi con cui una persona con disabilità può aiutarsi a superare alcune difficoltà psicologiche, relazionali e ambientali», ha sottolineato Giulio Nardone, presidente nazionale dell’ADV, nel corso di un incontro-seminario svoltosi il 27 gennaio presso l’accogliente Sala Consiliare del Comune di Falcade [prossimamente daremo spazio nel nostro giornale, in modo approfondito, ai contenuti di tale intervento, N.d.R.]. E sicuramente gli ottimi risultati conseguiti dagli sciatori non vedenti, dimostrati nelle gare di fine corso di discesa e fondo, lo hanno testimoniato.
«È stato con grande gioia – ha dichiarato Nardone – che quest’anno per la prima volta abbiamo potuto mostrare direttamente alle cariche apicali dei Corpi dello Stato i risultati raggiunti grazie alla collaborazione che da decine di anni i loro istruttori e guide hanno offerto, per rendere possibile l’attività sciatoria dei non vedenti». Infatti, sia alle gare che all’incontro seminariale hanno presenziato il generale Antonio Ricciardi, vicecomandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il generale Giuseppe La Gala, comandante della Legione Veneto dei Carabinieri, il generale Daniele Zovi, comandante della Regione Veneto dei Carabinieri Forestali, i rappresentanti delle Scuole Alpine della Polizia di Stato di Moena (Trento) e della Guardia di Finanza di Predazzo (Trento), oltreché dei Vigili del Fuoco di Belluno, della Brigata Alpina Tridentina e della Divisione Julia, organismi, questi, che l’ADV si augura di poter acquisire come “collaboratori stabili” nei prossimi anni.
Nardone ha tenuto poi ad evidenziare l’importanza del contributo offerto dai volontari civili, sottolineando alcuni mirabili episodi di solidarietà che hanno visto uomini e donne, normalmente in divisa, utilizzare le loro ferie pur di non privare alcuni ciechi della possibilità di sciare.
In un suo intervento, il generale Ricciardi si è detto sorpreso dal grado di abilità sciatoria raggiunto da molti non vedenti, superiore a ciò che aveva immaginato, e molto soddisfatto nell’avere constatato quali profondi rapporti di fiducia e anche di amicizia si possano instaurare fra il cieco e la sua guida, il tutto in un’atmosfera gioiosa e senza alcuna traccia di pietismo.
Riguardo poi alla sede della Settimana Bianca, Nardone ha voluto rimarcare «il notevole rimpianto con cui – solo a causa di obiettive difficoltà logistiche – abbiamo dovuto rinunciare dopo una trentina d’anni consecutivi alla magnifica ospitalità riservataci ad Alleghe e a Rocca Pietore, che resteranno comunque sempre nel nostro cuore». «E tuttavia – ha aggiunto – l’accoglienza amichevole e il pieno appoggio dell’Amministrazione Comunale di Falcade, guidata dal sindaco Michele Costa, sono stati anche quest’anno, come già nel 2016, fondamentali per la buona riuscita della nostra manifestazione».
Falcade, del resto – come riferito puntualmente anche sulle pagine di questo giornale – è sede già da quindici anni della Settimana Verde, durante la quale, come programmato anche quest’anno per la fine di giugno, i non vedenti appassionati di trekking dell’ADV percorrono i suggestivi sentieri di montagna, come ha ricordato il tenente colonnello Paola Favero dei Carabinieri Forestali della Regione Veneto, nel corso del citato incontro-seminario, presentando una retrospettiva fotografica di attività sportive e culturali svolte nel corso degli anni a stretto contatto con la natura.
Al di là della fondamentale importanza in sé del mantenimento della biodiversità – uno dei compiti dei Carabinieri Forestali – Favero ha dimostrato visivamente come poter trasmettere questo importante messaggio, non soltanto alle persone con disabilità visiva che partecipano alle attività da lei instancabilmente organizzate, ma anche ai semplici turisti che spesso vengono coinvolti nelle attività, come nei suggestivi concerti di suoni naturali o creativi nei boschi, all’insegna, quindi, di un’utile opera di cultura ambientale.
Molto seguita dalla platea è stata anche l’illustrazione delle competizioni di Orienteering, lo “sport dell’orientamento”, per il cui adattamento alle esigenze di chi non vede Favero ha escogitato interessanti modi alternativi.
Un alto grado di emotività e partecipazione da parte del pubblico è stato raggiunto durante la lettura di un brano in cui la non vedente Stefania Leone, consigliera dell’ADV, ha descritto con linguaggio poetico e molto coinvolgente ciò che prova e le immagini che si formano nella sua mente durante il trekking e le arrampicate, attraverso “altri occhi”, quelli offerti cioè dai sensi residui e anche dall’epidermide, organo del nostro corpo spesso sottovalutato come fonte di informazioni alternative.
Fortemente sostenuta da Luxottica e appoggiata dallo Sci Club Val Biois, la manifestazione si è conclusa con una cena – durante la quale gli istruttori hanno potuto conversare ai tavoli dei rispettivi allievi -e con l’attribuzione dei premi offerti da alcune aziende (De’ Longhi, Tecnica, Sportful, Extreme Winter) e dalla Scuola di Sci e Snowboard di Falcade, animata dalla maestra Rubina Foresi. (M.C. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: presidenza@disabilivisivi.it.