Ci sono alcuni passaggi di un recente comunicato prodotto dalla Giunta Regionale delle Marche, riguardante il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, che secondo il Gruppo Solidarietà meritano quanto meno alcune precisazioni, per consentire a tutti, come si legge in una nota dell’organizzazione marchigiana, «di farsi un’idea più completa di come stanno le cose».
Questo, dunque, il testo di quel comunicato, intitolato Disabilità grave, la Regione impegnata a sostenere le famiglie fuori dai nuovi parametri statali previsti dal Fondo per la non autosufficienza: «In sinergia con i Comuni, le aziende sanitarie e le associazioni, stiamo lavorando per definire la platea degli utenti che si troverà eventualmente fuori dai nuovi parametri statali, così da definire il fondo complessivo e valutare un contributo per le famiglie. Lo scorso anno il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha introdotto nuovi i criteri di accesso al contributo per il Fondo per le non autosufficienze (FNA) riservato ai disabili gravissimi, introducendo nuove scale di valutazione che superano, di fatto, i criteri che, a suo tempo, la Regione aveva elaborato per definire la “Particolare gravità”. Lo Stato dunque definisce sia i criteri, ma anche gli importi e il servizio regionale ha dovuto semplicemente recepire tali indicazioni. Il provvedimento, inoltre, si estende anche ai malati di Alzheimer, pazienti che possono essere valutati per accedere al contributo e che fino ad ora non erano compresi nella linea di intervento regionale dedicata alle “particolari gravità”. Tenuto conto della delicatezza e della condizione in cui si trovano queste persone, la Regione sta provvedendo in merito per aiutare le famiglie interessate».
«In realtà – commentano dal Gruppo Solidarietà – la situazione era già chiarissima all’indomani dell’Intesa tra Governo e Regioni del 3 agosto 2016. Un’Intesa, appunto, e non un atto unilaterale del Governo».
Inoltre, prosegue la nota, «dal 2015 la Regione Marche non ha più rifinanziato con fondi propri (2 milioni e mezzo di euro) l’intervento per la “particolare gravità” confluito nella “disabilità gravissima” del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze e dunque da quella annualità il finanziamento è stato solo statale. E ancora, cambiando con l’Intesa dello scorso anno tra Governo e Regioni la definizione dei beneficiari, è chiaro che nessuna Regione può con i fondi nazionali finanziare interventi per beneficiari diversi da quelli oggetto dell’Intesa. Evidentemente con fondi propri la Regione può fare quanto ritiene».
«Senza dimenticare infine – concludono dal Gruppo Solidarietà – che quell’Intesa tra Governo e Regioni non imponeva di applicare i criteri dal 2016, ma dal 2017, obbligando le Regioni entro il mese di marzo di quest’anno a individuare le persone con disabilità gravissima, in quanto dall’anno in corso i criteri di riparto del Fondo Nazionale terranno conto – giustamente – del numero di persone in questa condizione. Con la scelta invece di applicare i criteri dell’Intesa nel 2016, tramite un bando emanato il 30 dicembre scorso, si sono avute una serie di problematiche ben note, non solo riguardo ai beneficiari, ma anche ai tempi e alle modalità di presentazione delle domande». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: grusol@grusol.it.