Progetti di vita e di autonomia

Creare un momento di scambio di buone prassi, per valorizzare il ruolo delle famiglie, l’innovazione nelle proposte abitative e gli aspetti legislativi collegati al futuro sviluppo del welfare sul cosiddetto “Dopo di Noi”, evidenziando le prospettive per un futuro sostenibile: è stato questo l’obiettivo del recente seminario internazionale di Padova intitolato “Disabilità: progetto di vita e autonomia. Riflessioni intorno alla Legge 112 del 2016, Dopo di Noi”, durante il quale hanno portato la propria testimonianza alcuni autorevoli relatori provenienti da Svezia, Francia e Portogallo

Giovane con disabilità intellettiva insieme alla sorella

Un giovane con disabilità intellettiva insieme alla sorella

«Se la nuova Legge sul cosiddetto “Dopo di Noi” ha portato indubbiamente a delle conquiste importanti, ci sono ancora molti limiti. Dalla sua, quella Legge ha alcune intuizioni illuminate: lo stabilire che il “Dopo di Noi” è un Livello Essenziale di Assistenza; che la persona con disabilità può evitare di entrare in casa di riposo anche dopo i 65 anni; le facilitazioni normative e le agevolazioni fiscali per i genitori che lasciano il patrimonio ai loro figli con disabilità; la costituzione di un Fondo Nazionale. E tuttavia non possiamo nasconderci i limiti di questa Legge: quel Fondo Nazionale è esiguo e serve solo alle iniziative di start-up, non per la gestione; le Regioni vivono una grossa crisi economico-finanziaria: come faranno dunque a sostenere gli impegni previsti da questa Legge? Quest’ultima, infine, si rivolge espressamente alla disabilità grave, a cui riserva piccoli alloggi in stile familiare, ma l’esperienza ci dice che il piccolo alloggio non si addice alla disabilità grave».
A sottolinearlo, nel parlare della Legge 112/16 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare), sono state la deputata Margherita Miotto – una delle Parlamentari maggiormente battutesi per quella norma – e la sociologa Carla Landuzzi, durante il recente seminario internazionale di Padova intitolato Disabilità: progetto di vita e autonomia. Riflessioni intorno alla Legge 112 del 2016, Dopo di Noi, organizzato dall’Associazione C’entro e dalla Scuola Centrale di Formazione, in collaborazione con la rete europea Eurocarers e con la Fondazione IRPEA (Istituti Riuniti Padovani di Educazione e Assistenza).

Per l’occasione, a portare la propria testimonianza su esperienze di residenzialità per persone con disabilità intellettiva – dopo i saluti istituzionali del presidente della Scuola Centrale di Formazione Emilio Gandini, del direttore di IRPEA Stefano Rizzo, seguiti dal videomessaggio di Stecy Yghemonos, direttore di Eurocarers – sono stati alcuni graditi ospiti dall’estero, vale a dire Teresa Paiva dell’Associazione per la Paralisi Cerebrale di Coimbra (Portogallo), José Bruno Alves di Cuidadores Portugal e Meriem Nekaa di Area Innovazione Comune di Vaulx-en-Velin (Lione, Francia), coordinati da Ann-Kristin Ölund dello Swedish Family Care Competence Centre (Centro Svedese per l’Assistenza alla Famiglia).
Il numeroso pubblico ha potuto poi confrontarsi con i relatori, durante un question time coordinato da Elena Littamè, che dirige la Fondazione IREA Morini Pedrina di Este (Padova).

Organizzato nell’àmbito delle Giornate del Welfare, l’incontro si è sostanzialmente posto l’obiettivo – riuscendovi – di creare un momento di scambio di buone prassi, per valorizzare il ruolo delle famiglie, l’innovazione nelle proposte abitative e gli aspetti legislativi collegati al futuro sviluppo del welfare sul “Dopo di Noi”, evidenziando le prospettive per un futuro sostenibile. (M.B. e S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Marta Bagno (P.R. Consulting srl), marta@prconsulting.it.

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