È stata presentata nei giorni scorsi in Spagna la nuova App Por mi (“Per me”), applicazione per dispositivi mobili, pensata per le donne con disabilità vittime di violenza domestica, e finalizzata a sensibilizzarle, informarle ed eventualmente indurle alla denuncia.
La App – utilizzabile anche da chi non è stata vittima di violenza, ma desidera informarsi sul tema – è stata promossa dalla Fundación CERMI Mujeres, ente iberico senza scopo di lucro, impegnato a favorire le condizioni affinché le donne e le ragazze con disabilità – così come le donne e le madri che assistono persone con disabilità – possano godere pienamente, e in condizione di uguaglianza, dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Por mi raccoglie diverse testimonianze di donne con disabilità che hanno subìto violenza da parte di compagni o familiari, e che hanno trovato il coraggio di denunciare i propri aggressori. Gli esempi di violenza forniti hanno lo scopo di rendere quest’ultima riconoscibile, poiché spesso le vittime non percepiscono come tale la violenza stessa*.
L’applicazione è dotata di alcuni accorgimenti di accessibilità: il formato “lettura facile” la rende infatti fruibile anche da persone con difficoltà di apprendimento, quello in lingua dei segni da parte delle persone sorde che utilizzano questo linguaggio per comunicare. Tra le informazioni fornite, inoltre, ci sono dei numeri telefonici da contattare per avere informazioni o per presentare denunce. (Simona Lancioni)
*Sulle forme in cui si può manifestare la violenza nei confronti delle donne con disabilità, si legga su queste stesse pagine, solo a titolo esemplificativo, Marta Sousa, “Donne con disabilità: la ruota del potere e del controllo”.
La presente nota (per gentile concessione) è tratta – con alcuni riadattamenti – da un testo già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa).
A questo link vi è la pagina di Google Play dalla quale si può scaricare l’applicazione Por mi.